sabato 27 novembre 2010

SEPARAZIONI E SECONDE NOZZE

 Si separano quattro famiglie su dieci ma le seconde nozze sono raddoppiate

 Roma – Le famiglie italiane sono sempre più in crisi: ogni 1.000 matrimoni ci sono 286 separazioni e 178 divorzi. Quattro rotture ogni dieci, lo certifica l’annuario statistico dell’ISTAT. Sempre più spesso, però, le coppie che decidono di dividersi lo fanno in accordo e senza battaglie per l’assegnazione dei figli: i divorziati in oltre sei casi su dieci scelgono l’affidamento condiviso. Il dato arriva a otto su dieci se si tratta di separazioni.

La novità è offerta dalla crescita delle seconde nozze: negli ultimi dieci anni sono passate, in percentuale, dal 6,5% al 13,8%: 34.137 sono le nuove unioni registrate nel 2008. «I dati ISTAT offrono la fotografia reale della grave crisi del matrimonio in Italia, paese sempre più proiettato verso i modelli sociali e culturali del Nord Europa», dice il presidente dell’Associazioni avvocati matrimonialisti, Gian Ettore Gassani. Va detto che le separazioni al Nord sono il doppio del Sud. La Campania è la regione con più matrimoni: 5,3 ogni 1.000 abitanti. Poi la Sicilia (5 ogni 1.000). Ultima l’Emilia Romagna: 3,5. In forte aumento anche i matrimoni civili, uno su tre. La città dove ci si sposa più frequentemente in Comune è Trieste (64,1%) contro il dato minimo di Crotone (11,2%). Aumentano, ancora, le famiglie allargate: oggi un figlio ogni cinque nasce fuori del matrimonio. Il lungo trend di ripresa della fecondità iniziato dal 1995 (1,19 figli per donna allora, soglia minima) si è interrotto. Nel 2009 si è registrata una media di 1,41 figli per donna (1,42 nel 2008). E aumenta l’età in cui le donne diventano madri: 31,1 anni, il valore più alto dell’Unione europea.

Sul fronte del tempo libero, l’ISTAT registra che il telefonino è presente nell’87,8% delle famiglie, il personal computer nel 52,3%. Si collegano a Internet in 12 milioni: in testa c’è il Nord-Ovest, in coda il Nord-Est. Boom dei collegamenti alla rete per chi ha più di 65 anni. Aumentano i fumatori: sono il 22,8% della popolazione.

      

       (da Repubblica)