La condanna di don Pezzini : lo sconcerto di Noi Siamo Chiesa, la speranza nellassoluzione in appello e la più forte deplorazione nei confronti dei fatti, come fino ad ora accertati
Larresto prima e la pesante condanna poi, senza neppure la concessione degli arresti domiciliari, di don Domenico Pezzini ha creato grande sorpresa, molto turbamento e sofferenza tra quanti condividono un nuovo approccio al rapporto tra fede cristiana e persone omosessuali, suggerito, tra gli altri, con particolare competenza, proprio da don Domenico. Noi Siamo Chiesa lo ha, infatti, incontrato in questo lavoro comune per favorire la piena accoglienza e la pari dignità di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender nella Chiesa e nella società, un obiettivo che mantiene, ora più di prima, la sua urgenza.
Ciò premesso, Noi Siamo Chiesa, mentre conferma la propria fiducia nella magistratura, spera che il processo dappello dichiari la piena innocenza di don Pezzini e auspica che, da subito, gli siano concessi gli arresti domiciliari, proposti anche dal Pubblico Ministero. Ma, allo stato delle cose sulla base della sentenza di primo grado, Noi Siamo Chiesa, insieme ad un sincero sentimento di vicinanza nei confronti di don Domenico, non può che contestualmente esprimere la propria deplorazione e la propria ferma condanna nei confronti dei fatti, così come fino ad ora accertati, e la propria piena solidarietà alla vittima dei comportamenti criminosi che - secondo il Tribunale - sarebbero stati posti in essere.
Roma, 28 dicembre 2010
NOI SIAMO CHIESA