venerdì 28 gennaio 2011

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

 Il viaggio che non finisce mai
Introduzione al Discorso della Montagna

1 Now when Jesus saw the crowds, he went up on a mountainside and sat down. 1 Ora, quando Gesù, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e si sedette. His disciples came to him, 2 and he began to teach them. I suoi discepoli vennero a lui, 2 e cominciò a insegnare loro.

The Beatitudes Le beatitudini

He said: Ha detto:

3 “Blessed are the poor in spirit, 3 "Beati i poveri in spirito,
for theirs is the kingdom of heaven. perché di essi è il regno dei cieli.
4 Blessed are those who mourn, 4 Beati gli afflitti,
for they will be comforted. perché saranno consolati.
5 Blessed are the meek, 5 Beati i miti,
for they will inherit the earth. perché erediteranno la terra.
6 Blessed are those who hunger and thirst for righteousness, 6 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
for they will be filled. perché saranno saziati.
7 Blessed are the merciful, 7 Beati i misericordiosi,
for they will be shown mercy. perché troveranno misericordia.
8 Blessed are the pure in heart, 8 Beati i puri di cuore,
for they will see God. perché vedranno Dio.
9 Blessed are the peacemakers, 9 Beati gli operatori di pace,
for they will be called children of God. perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Blessed are those who are persecuted because of righteousness, 10 Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia,
for theirs is the kingdom of heaven. perché di essi è il regno dei cieli.

11 “Blessed are you when people insult you, persecute you and falsely say all kinds of evil against you because of me. 12 Rejoice and be glad, because great is your reward in heaven, for in the same way they persecuted the prophets who were before you. 11 "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12 Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli, perché nello stesso modo hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di te.

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Fiumi d’inchiostro e intere biblioteche hanno elaborato approfonditi commenti a questa notissima  pagina evangelica, nelle due diverse “edizioni” di Matteo e di Luca.

Tanto in Luca che in Matteo Gesù è attorniato dalle folle, però il maestro, che parla per tutti, chiama a raccolta presso di sé i suoi discepoli  e li vuole più vicini.

C’è voluto del fegato a proclamare felice questa schiera dei perdenti, questo elenco di persone che per il potere non esistevano nemmeno. Non si tratta di un esilarante invito alla gioia cancellando con un colpo di spugna le grame condizioni di vita di quei galilei avvezzi alla fatica e alle ristrettezze oltrechè ai soprusi. Gesù non compie mai discorsi svolazzanti che passano sulla testa di chi ogni giorno fatica a vivere. Non si tratta nemmeno di un elaborato manifesto filosofico e di un percorso  ascetico riservato a pochi saggi.

Due versanti del massaggio

Dire “beati- felici- fortunati” ha per Gesù un significato, un messaggio sovversivo: “voi che siete deboli, calpestati e perdenti non siete segnati da un destino irreversibile. Soprattutto non siete abbandonati. Dio ha a cuore  le vostre vite, abita i vostri sogni e le vostre speranze, vi fa compagnia nelle vostre  lotte”. Mentre la felicità e il senso delle nostre vite spesso ci vengono additati e proposti nel successo, nel denaro, nei piaceri drogati delle notti di Arcore, nell’immagine della persona che “sfonda” e attraversa la vita con la bandiera della vittoria, Gesù addita un’altra direzione in cui cercare e costruire  senso e felicità.

Non facciamo nessun “elogio della miseria” e non dimentichiamo che, senza il necessario, la  vita  conosce continue angosce e disperazioni. Chi ha provato più di una volta a non arrivare con i soldi a fine mese , sa che la retorica dei poveri felici è assai sospetta. Essa è il discorso dei sazi…

Il Vangelo non è ambiguo. Il senso è altro: i costruttori del futuro non sono i gaudenti e i potenti che amano conservare i loro “tesori”, ma quelli che sognano e lottano per un mondo altro. Sono loro, deboli ed impotenti, che fanno tremare i troni, come succede in questi mesi in Algeria, Tunisia, Egitto e in tanti altri paesi. Il “movimento del regno di Dio”, se vogliamo usare un linguaggio biblico, è nelle loro mani, passa attraverso le loro esistenze. E paradossalmente, le loro lotte e le loro speranze riaccendono la fiducia in molti cuori e il sorriso in molti volti.

Nella protesta di migliaia di donne che in questi giorni in Italia dicono BASTA ad un uomo  e ad un sistema  di potere  che usa le donne , la loro immagine e il loro corpo con violenza si è espressa tanta voglia di vivere, tanta creatività, tanta felicità.

In cammino

In sostanza possiamo dire che le beatitudini ci fanno sapere dove dobbiamo guardare per scoprire i segni di questo regno di Dio già oggi operante nel mondo.Lo studioso  Chouraqui corregge la traduzione e sostiene che la radice del termine ebraico ha un significato che viene perso nella trasposizione greca: “ Significato che potrebbe essere reso con l’espressione :”in cammino”.

La “beatitudine” sarebbe quindi proclamata per tutti coloro che, nelle diverse categorie elencate, rispondono all’appello divino e si pongono in cammino sulle strade del regno. L’indicazione è precisa: si tratta di mettersi ogni giorno in viaggio sulla strada dei poveri, dei nonviolenti, di coloro che si appassionano alla costruzione della pace, che sanno camminare anche quando non ricevono il plauso del potere …Credo che questo restare sempre in cammino di conversione-cambiamento sia la richiesta di Gesù per ciascuno/a di noi.

Possiamo incorrere  nell’errore di pensare che di questo cammino abbiano bisogno specialmente gli altri. La scoperta meno piacevole ma più feconda consiste proprio nel constatare e nel prendere coscienza che noi uomini e donne siamo fatti tutti/e della stessa pasta. Certo, noi non viviamo l’arroganza di Marchionne o la corruzione di Berlusconi o l’ipocrisia dei palazzi vaticani, ma anche nei nostri ambienti ecclesiali, nel volontariato, nei gruppi, nell’associazionismo….vengono fuori le piccinerie, gli autoritarismi, le invidie, le meschinità……Nulla, assolutamente nulla di deprimente o di stupefacente.  E’ la nostra realtà che emerge.

Gesù ci sollecita a camminare a non crederci arrivati. Se qualche volta qualcuno di noi o una qualche esperienza comunitaria pensano di erigere un monumento a se stessi, sarà il caso di guardarsi bene da questa sottile idolatria che compromette il viaggio di tutta la vita.

Ti prego

Dio che cammini con noi, conservami nel viaggio più difficile e liberante, quello della mia conversione quotidiana. Custodisci nel mio cuore la gioia dei piccoli passi che ogni giorno posso compiere con Te e con tanti fratelli e sorelle. Aiuta le nostre chiese a sbarazzarsi della potenza e del denaro per accettare la rivoluzione delle beatitudini.