Per Erasmo D'Angelis, presidente di Publiacqua, questo è «un altro segnale che l'acqua, qui da noi, è un bene pubblico e resta sotto il controllo del pubblico. Si deve capire che qui non si lavora per il profitto».
I poveri e gli svantaggiati non devono pagare la bolletta dell'acqua. Non è solo un principio ideale. Ma anche un progetto concreto che stanno portando a termine Comune di Firenze e Publiacqua, la società che per conto dei municipi (che ne controllano il 60%, mentre il resto è di partner privati tra cui Acea) gestisce la rete idrica per decine di comuni tra il capoluogo toscano, Prato e Pistoia. Come si configura questa operazione? Niente bolletta, di regola, per chi è povero o non può permettersi di pagarla. A patto che certifichi la sua condizione attraverso l'Isee, come già avviene per chi ha sconti sulle utenze di certi servizi del Comune (dagli asili nido alle mense scolastiche). E a chi è destinato il progetto di Publiacqua? Si pensa ad anziani con la pensione minima, famiglie monoreddito con figli, nuclei con lavoratori in difficoltà (cassintegrati, disoccupati, licenziati) o con portatori di handicap. Il tutto dovrebbe andare in porto in un mese (serve l'ok dell'Ato e degli altri comuni soci di Publiacqua) (Tommaso Galgani, L'Unità 16 gennaio).