Giorgio Gardiol
Calano i consumi? I salari e la capacità di spesa delle famiglie restano fermi? E allora è arrivato il momento di rimescolare le carte, di fare i saldi. La Confcommercio dice che i consumi sono tornati ai livelli del 1999. Bisogna far ripartire i consumi. E’ un coro a destra e a sinistra. Dieci anni fa non si stava poi così male: anzi i lavoratori e i redditi fissi avevano una capacità di acquisto maggiore. Certo c’erano i poveri, ma erano molti di meno. Oggi non arriva a fine mese anche la classe media. I consumi di lusso non sono in crisi. In questi giorni si è scoperto che un dipendente della Fiat deve lavorare almeno per 133 anni (gli operai un po’ di più) per guadagnare quanto guadagna il suo amministratore delegato in un anno. La divaricazione tra le paghe dei capi e quelle dei sottoposti è crescente. Nonostante questo sia noto, non si affronta il problema della diseguaglianza e della distribuzione della ricchezza. Il problema non sono solo i poveri e “gli sconti della settimana” ma la diseguaglianza. La diseguaglianza tra le retribuzioni dei manager e quella dei dipendenti è accettabile? Che cosa la giustifica? La politica economica non vede, non sente. E’ muta.