Palermo: una spesa solidale contro il racket delle estorsioni.
L’iniziativa è della comunità di San Francesco Saverio di Palermo che, accogliendo la proposta dell’associazione “Addiopizzo”, ha organizzato venerdì 11 febbraio scorso una spesa di solidarietà presso un supermercato cittadino, all’interno del quale recentemente è stata lanciata, in piena attività di vendita, una bottiglia incendiaria come risposta della famiglia mafiosa del quartiere al proprietario dell’esercizio che aveva denunciato una precedente richiesta di pizzo e fatto arrestare l’estorsore.
L’iniziativa si affianca a quelle organizzate in questi giorni dalle associazioni antiracket e dai Movimenti Civici di Palermo e ha visto la partecipazione di più di 40 famiglie che hanno voluto con questo gesto lanciare un chiaro messaggio contro i mafiosi che con l’uso della violenza cercano di riprendere il controllo del territorio ultimamente incrinato dalle sempre più frequenti denunce dei commercianti. Nel contempo la Comunità di San Francesco Saverio ha inteso esprimere solidarietà al titolare dell’esercizio commerciale che in pochi mesi ha visto sconvolta la sua vita (a seguito dell’atto intimidatorio gli è stata assegnata una scorta) e richiamare l’attenzione della cittadinanza sul potere che le famiglie hanno di orientare gli acquisti verso un consumo critico e solidale, contribuendo in tal modo, per la propria parte, alla lotta contro la mafia. Idea felicemente espressa dallo slogan “Pago chi non paga il pizzo”.
Con questa azione la Comunità di San Francesco Saverio ha voluto, inoltre, riaffermare che il vangelo è dalla parte di chi soffre a causa della giustizia e che compito dei cristiani è quello di stare a fianco a chi di questa beatitudine ne fa esperienza quotidiana.
Nino Spitalieri
Palermo 12.02.11