mercoledì 23 marzo 2011

DAKAR

 Dopo l’undicesimo Forum Sociale Mondiale e il quarto Forum Mondiale di Teologia e Liberazione conclusisi il mese scorso si è avvertita l’esigenza di cambiare marcia, di non frammentarsi in mille rivoli.

Personalmente ho riflettuto specialmente sui documenti teologici. Per quanto condivisibili e costruttivi, essi mi sembrano assai ripetitivi e, a volte, un tantino superficiali. Qualche volta mi sembrano scoprire l’acqua calda e non entrare nel merito dei problemi concreti. Una certa mitizzazione del popolo e dei poveri ci accompagna come il nostro tallone d’Achille. Oggi dire che la vita dei nostri popoli è il primo luogo teologico non significa assolutamente nulla, se non si “ricomprende” che cos’è la realtà del popolo. Credo che dobbiamo avere il coraggio, tra amici, di porci domande “spietate” ed osservazioni critiche pungenti.