martedì 26 aprile 2011

L'ORA LEGALE

È scattata l’ora legale. Fosse vero! Se scoccasse sarebbe finalmente uguale per tutti. Nessuno attenterebbe più all’autonomia dei giudici. Tutti pagherebbero le tasse dovute per rendere più lieve il prelievo fiscale. Per tutti. La Corte dei conti non dovrebbe più denunciare l’ammontare di 60 miliardi di euro annui derivanti dall’attività di corruzione e ogni italiano avrebbe mille euro in più a disposizione. Terminerebbe la corsa dei capitali verso paradisi fiscali. Anche il mio barista farebbe sempre lo scontrino senza che io glielo chieda e l’idraulico, l’oculista, l’avvocato, il dentista e l’agenzia di pompe funebri non ci presenterebbero più due conti separati con e senza fatturazione. Se l’ora legale scattasse davvero, metteremmo le lancette dei nostri orologi un’ora avanti sulla via della giustizia. L’ora legale (quella dell’orologio!) è scattata mentre si bombardava in terra straniera in attuazione di una risoluzione dell’Onu che 66 anni fa nasceva «per preservare le future generazioni della tragedia della guerra». Quale ora dobbiamo aspettare perché le Nazioni Unite dichiarino il proprio fallimento o siano messe in grado di funzionare davvero? In attesa dell’ora legale (quella vera!) ciascuno affretti il tempo dell’onestà e della responsabilità, della lealtà e della fedeltà alla comunità di cui si è parte”.
Da Rocca, Tonio Dell'Olio.