martedì 28 giugno 2011

NOZZE GAY: NEW YORK DICE SI'

Lo Stato di New York riconosce le nozze gay. La legge passa grazie al sostegno di 4 senatori repubblicani. Il governatore Cuomo il regista dell’operazione. La comunità omosessuale in festa ora spera nell’effetto domino.

«So che farò dispiacere a molti, ma so anche che è un voto di coscienza. Hofatto la cosa giusta». Stephen Soland, repubblicano, due anni fa aveva bocciato la legge che ammetteva le nozze gay,un testo sovrapponibile a quello che il Senato dello Stato di New York ha appena approvato, anche con il suo voto. Grazie a Soland e ad altri tre repubblicani usciti dal coro, la legge che ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo la comunità gay è passata venerdì sera - notte in Italia - con 33 voti a favore e 29 contrari. Esplode la gioia in strada, il Greenwich village è in tripudio, coppie finora senza un vero diritto di cittadinanza si baciano, ballano, si abbracciano tra risate e lacrime. Lady Gagà posta su Twitter: «non riesco a smettere di piangere ». In piazza qualcuno grida senza più rabbia gli stessi slogan urlati contro Obama, così deciso nel riconoscere pari diritti ma tiepido sulle nozze gay. «Io sono qualcuno, merito la piena uguaglianza».

«STESSI DIRITTI» Parla di questo, di uguaglianza, Mark Grisanti, uno dei quattro repubblicani che hanno fatto la differenza. «Non posso negare a unapersona, aun essere umano, ad un contribuente, a un lavoratore, alla gente del mio distretto e di questo Stato, lo Stato di New York, e a quelle persone che lo hanno reso grande, gli stessi diritti che abbiamo io e mia moglie». Per il sindaco Michael Bloomberg è «un trionfo storico per l’eguaglianza e la libertà» e per la città che nella diversità ha da sempre trovato la sua forza. «Oggi siamo ancora più forti di ieri».