domenica 17 luglio 2011

NON E UNA BELLA NOTIZIA

CON UN POTENTE MISSILE LA CINE CONTRASTA GLI USA , 13 luglio

 

La Cina ha creato un nuovo missile di terra anti-navale, soprannominato “Dongfeng 21” dagli analisti militari americani, con una gittata di 3000 km, grazie all’aiuto dei satelliti, portaerei, veicoli aerei privi di pilota e radar. La Cina potrebbe lanciare numerosi missili per rimediare alla loro scarsa precisione. La nuova arma preoccupa le Forze USA nel Pacifico perché altera l’equilibrio di poteri nell’Oceano che separa l’Asia dalle Americhe.

Secondo gli ambientalisti americani tale supermissile sarebbe stato concepito per minacciare le numerose portaerei statunitensi che solcano il Pacifico in prossimità delle basi militari USA nella Corea del Sud e nel Giappone storici alleati di Washington in Asia) e nello stretto in Formosa che separa la Cina dall’isola di Taiwan. Nei confronti di questa gli USA hanno un accordo di difesa nel caso in cui venisse attaccata da forze esterne.

La rapidissima crescita militare cinese (aerei, carri armati, sottomarini, flotta, truppe, ecc.) avvolta da un velo di segretezza, desta inquietudini nella regione, di conseguenza il Giappone intende procedere ad una revisione del suo sistema di difesa per tutelare le sue isole meridionali, incentivando la marina militare e diminuendo le forze di terra. Il territorio insulare giapponese va da Okinawa alle contese Senkaku (chiamate Diaoyu Tai dalla Cina).

Le forse armate nipponiche “di autodifesa”, per rispetto alla Costituzione pacifista – redatta dalle Forze di occupazione USA dopo la sconfitta del Giappone nella Seconda guerra mondiale – si erano finora concentrate nell’ipotesi di un attacco da settentrione dell’ex-Unione Sovietica o della Corea del Nord. Ora invece si concentrano, dati i nuovi assetti politici e strategici nella regione, sulla difesa di un ipotetico attacco cinese. Il Governo della Cina popolare ha definito “irresponsabile” la decisione di riarmo giapponese e ribadito che il potenziamento militare cinese non riveste alcun carattere aggressivo.

Sembra, in definitiva, che la Cina voglia diminuire l’influenza americana nella regione, espressa con la presenza continua di numerose portaerei, indubbio segno dell’imperialismo USA nel mondo.