martedì 16 agosto 2011

BASTA RAGIONARE

Se guardiamo alla drammatica situazione della finanza pubblica del nostro Paese, spicca con evidenza un settore che è sempre stato risparmiato da tagli e riduzioni: il Vaticano. Ho molto rispetto per i sentimenti religiosi, che considero fondamentali nell' uomo, come la letteratura, la scienza e tutte le arti. Penso però che lo Stato del Vaticano sia una cosa, i sentimenti religiosi tutt'altra. Siamo l'unico paese in Europa che pone a suo carico (sia direttamente, che con incredibili privilegi fiscali) uno Stato straniero costosissimo, continuando a finanziare una monarchia assoluta che vieta ogni forma di dissenso o anche di libero pensiero. Qui siamo di fronte al più forte ed insensato spreco di denaro pubblico. Sembra ovvio chiedere, nel totale rispetto di ogni sentimento religioso, che le religioni se le paghino i membri delle religioni. Per correttezza va anche detto che il Vaticano offre sicuramente dei servizi, a volte molto validi e utili. Però vanno pagati soltanto se richiesti, in seguito a documentazione dei costi e richiedendo il pieno rispetto della legislazione sul lavoro per i prestatori d' opera. Soprattutto, l' erogazione di un servizio non deve essere un pretesto per fare propaganda religiosa o politica. È necessario che le religioni siano libere e liberamente finanziate da chi decide di farlo, mentre lo Stato deve usare le ingenti somme risparmiate per i propri scopi istituzionali. Aldo Nemesio