Lo strabismo cattolico
Trovo molto interessanti e ovvie le osservazioni del teologo brasiliano Leonardo Boff. Ma voglio insistere su un punto che caratterizza la mia ricerca teologica e la mia prassi pastorale fin dalla prima giovinezza: occorre correggere il tipico strabismo cattolico. Mi spiego meglio: è necessario fare centro sulla persona e sulla prassi del Gesù storico, testimone e profeta del regno di Dio. Nella sua vita noi troviamo concretizzata la volontà di Dio. Nella sua esistenza quotidiana ci ha svelato il Dio accogliente.
Lo strabismo cattolico ci fa guardare al papa, ai vescovi, ai dogmi.....prima che al Gesù storico. Se il nostro sguardo non corregge la direzione, subiremo uno scandalo insuperabile. L'istituzione ecclesiastica con la quale ci troviamo a fare i conti oggi è in larga misura una devianza, un orrore, una escrescenza patologica, un'azienda del sacro.........E' ovvio che se un cristiano, una donna adulta, una persona matura vuole percorrere un cammino di ricerca di fede passando attraverso l'istituzione ecclesiastica, il più delle volte ne saranno ostacolati.
Ecco il salto di qualità: valorizzare tutto il bene che si trova nei vari "territori" dell'istituzione religiosa, ma esserne liberi. Guai a chi si aspetta troppo dai "palazzi", perchè essi molto spesso sono soprattutto la negazione del Gesù storico, il maggior ostacolo all'incontro con Dio.
Amare la propria chiesa significa vederla soprattutto nel popolo degli ultimi e ultime e di quanti fanno riferimento a Gesù, non a quello imbalsamato nei dogmi.
Con questa consapevolezza si sposta l'attenzione: Mentre il Gesù storico è sempre più affascinante, i palazzi ecclesiastici per lo più ripetono le solite antifone, raccontano "barzellette parateologiche" e menano il can per l'aia tra santi, madonne e affari.