sabato 24 settembre 2011

IL COSTO DELLA DEMOCRAZIA ( DA RIFORMA)

 Tranquilli: è tutto a posto. Così il Governo ha tentato di rassicurare i sindaci. Ma, appena letto il maxiemendamento alla manovra economica, è arrivata la risposta: sciopero. È la prima volta che succede nella storia della Repubblica. Il 15 settembre tutti gli 8094 sindaci non rilasceranno carte d’identità, non riceveranno dichiarazioni di nascita, di morte, non celebreranno matrimoni. Perché? Non sono più in grado di assicurare i servizi indispensabili. Nei municipi con meno di 1000 abitanti rimane il Sindaco e i consiglieri saranno ridotti a sei, niente più Giunta. Niente più soldi. Tutte le funzioni e i servizi saranno svolti da Unioni di comuni, di almeno 3000 abitanti. Fanno parte dell’Unione solo i sindaci, e uno di loro ne sarà il presidente. In Giunta entreranno due sindaci come assessori. Il tutto accadrà entro il 31 dicembre 2012. Inoltre le riunioni dei Consigli comunali e dell’Unione si terranno obbligatoriamente di sera. Così, dice il Governo, si riducono i costi della politica. E la democrazia? E se, con i costi, provassimo a riscoprire il significato originale della democrazia? Democrazia significa fare le cose non per il proprio piacere (interesse) ma per il bene di tutti.