venerdì 30 settembre 2011

LUCA LAPI: RISPONDE CANCRINI

 

Da Perugia - non dal Perù, ma pensando anche al Perù ad Assisi, non assisi, ma in piedi, ad eccezione, ovviamente, di chi può "camminare", soltanto, con la sedia a rotelle, per cogliere la Pace e l'Amore dentro ciascuno di noi, accanto, vicini, ma, soprattutto, insieme, per far fruttificare la Pace e l'Amore dentro ciascuno di noi.


L'Italia non è solo Berlusconi, Bossi, La Russa e compagnia cantando. L'Italia è anche quella dei pescatori che obbediscono alla legge del mare invece che a quella di Maroni del bel film di Crialese Terraferma e dei duecentomila che marciano da Perugia ad Assisi lottando (perché anche questa è una lotta, la più nobile delle lotte) per la pace. Ed io penso, guardandole, alle bandiere della pace fitte e allegre giù dalle finestre e dai balconi di Roma al tempo in cui il Papa e la gente del centro sinistra tentavano di opporsi alle bugie e alle follie delle tre B (Bush, Blair e Berlusconi) pronti ad assalire di nuovo l'Iraq e alla stupidità di quella guerra di cui chi amava la pace segnalava lucidamente la pretestuosità, gi evidente allora, e l'inutilità: quella che avremmo verificato negli anni a venire. E penso a Gandhi e alla follia delle bombe che tanto hanno segnata la mia infanzia e la mia vita e a quanto migliore sarebbero questo nostro Paese e il mondo se a governarli fossero uomini e donne come quelli che hanno marciato per la pace, da Perugia ad Assisi, nel sole dell'ultima domenica di settembre nell'anno di grazia 2011.