domenica 23 ottobre 2011

L'ADDIO A DON MAZZI

Da "La Nazione"

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Addio a Don Mazzi Il sacerdote 'ribelle' - Era malato da tempo

Fu rimosso dalla parrocchia dell'Isolotto dal cardinale Florit nel 1968. I funerali nel suo quartiere, fra la gente che per decenni ha continuato a seguire le sue celebrazioni in piazza

Firenze, 22 ottobre 2011 - E' morto a Firenze Don Enzo Mazzi, il sacerdote rimosso dalla sua parrocchia dell'Isolotto dal cardinale Ermenegildo Florit nel 1968. Aveva 84 anni ed era malato da tempo.La comunità dell'Isolotto ricorderà Don Mazzi domani mattina alle 10,30 nello stesso popolare quartiere fiorentino dove, dopo la sua rimozione da parroco, per decenni  proseguita la celebrazione eucristica in una piazza sotto le tettoie che abitualmente ospitano il mercato.

La rottura con la Chiesa avvenne per la solidarietà data da Don Mazzi ai giovani che avevano occupato il duomo di Parma, nell'ottobre del 1968: una protesta contro la costruzione di una chiesa finanziata dalla locale Cassa di risparmio. Il cardinale Ermenegildo Florit chiese al sacerdote di ''ritrattare la lettera o di dimettersi'' da parroco e, per tutta risposta, Mazzi convocò i suoi parrocchiani in assemblea in piazza e, davanti a loro, rispose ''no'' al vescovo.
Per lui scattò la rimozione da parroco e la chiesa fiorentina si spaccò tra coloro che cercavano una soluzione più morbida, che in qualche modo facesse tornare indietro il cardinale Florit e lo stesso Mazzi. Tra i due, però, non ci fu dialogo, nonostante gli inviti rivolti ad entrambi da una parte dei preti fiorentini, tra cui il futuro arcivescovo Silvano Piovanelli, che fu tra i firmatari di una lettera che non ebbe risposta.

L'arcivescovo Florit dopo aver fatto sgomberare la canonica, nominò un nuovo parroco all'Isolotto e don Mazzi dette vita alla Comunità di base che da allora, e fino ad oggi, ha continuato a riunirsi ogni domenica per una celebrazione nei prefabbricati costruiti vicino alla chiesa. Qualche anno più tardi, nel 1974, per Enzo Mazzi arrivò la sospensione a divinis.
Fu proprio Piovanelli a cercare un riavvicinamento, in particolare durante il Sinodo della Chiesa fiorentina nel 1992, ma senza riuscire a ricondurre l'ex sacerdote all'interno della Chiesa. Mazzi è stato un punto di riferimento di tanti preti del dissenso, e nel corso degli anni la sua Comunità ha preso posizione su tutti le battaglie 'civili' che hanno spesso diviso gli stessi cattolici, dal divorzio all'aborto, dalla guerra al caso di Eluana Englaro. Mazzi, come don Alessandro Santoro, il parroco fiorentino delle Piagge, accolse Beppino Englaro quando nel marzo 2009 venne a Firenze per ricevere la cittadinanza onoraria.

IL CARDINALE PIOVANELLI: "NESSUNO PUO' GIUDICARE"

''Nessuno può giudicare''. Con queste parole, ''ma soprattutto con la preghiera'', l' arcivescovo emerito di Firenze, cardinale Silvano Piovanelli, ha accolto la notizia della morte di Enzo Mazzi. Piovanelli, che nel 1968, poco dopo l'annuncio della rimozione di don Mazzi da parroco dell'Isolotto, fu tra i firmatari di una lettera indirizzata all'arcivescovo Ermenegildo Florit e allo stesso sacerdote per trovare una soluzione non dirompente per la chiesa fiorentina, ricorda poi le parole di Marcello Labor, un ex sacerdote di Trieste, ''per il quale ora è in corso la causa di beatificazione'': ''Diceva Labor - spiega l'arcivescovo emerito - 'quando mi trovo davanti a un peccatore, prego per lui e mi domando quale sia la mia responsabilità del suo peccato''.

DON SANTORO: "AMAVA IL VERO GESU'"

Un amico, un compagno, una persona che ha sempre amato quel Dio 'vero' del Gesù del Vangelo''. Don Alessandro Santoro, parroco alle Piagge, quartiere alla periferia di Firenze, spesso in contrasto con le gerarchie ecclesiali e molto legato a Enzo Mazzi, parla così appena avuta la conferma della morte dell'ex parroco dell'Isolotto.
''E' stato vicino a tutte le vicende civili con grande capacita' di lettura - prosegue don Santoro -. Un amico nel mondo ecclesiale, un acuto interlocutore. Una persona da accompagnare con affetto e tristezza profonda sapendo che aveva ancora tante cose da dire e da fare''. Don Santoro anche nel pomeriggio di oggi aveva sentito la Comunità dell'Isolotto, dove Mazzi e' morto, dopo una lunga malattia: ''negli ultimi giorni era in coma - spiega - ma io voglio portare rispetto al silenzio che intorno a lui voleva la sua famiglia. Cercherò di essere vicino nei prossimi giorni a tutti''.