lunedì 26 marzo 2012

UN FESTIVAL PER DISEGNARE LA DIVERSITA'

E'possibile pensare la differenza come variabile? Dare un apporto di ricerca e pensiero alla questione della diversità anziché brancolare nel buio divisi tra ideologia e "pancia"? Considerare la diversità una scelta e quindi rivendicarne il potere? E' l'obiettivo di "Altrementi festival" (www.altrementifestival. Org) che nell'edizione 2012 apre i battenti oggi per chiudere domenica 18 e dividersi tra Rimini e San Marino. In nome della convinzione che la "diversità disegna il mondo", il festival transnazionale ha invitato intellettuali di vaglia come Ignazio Marino, Marc Auge (che concludono i lavori nella giornata di domenica), Serge Latouche, Giulio Giorello, David Anzalone, Roberta Caldin, solo per citarne alcuni.

OMOAFFETTIVI
Non poteva mancare uno sguardo alla cosiddetta diversità "omoaffettiva", affidato al lavoro svolto fino adesso da chi scrive. Diversità che è solo una variante, una possibilità tra le tante, parimenti preferibile, di amarsi e amare, ma su cui grava ancora il peso fortissimo dei pregiudizi. Ancora: lo sguardo al pianeta immigrazione sarà opera di Farian Sabahi che parlera di "diversità etnico-religiose, potere di scelta, giovani e donne". Oltre alle lectio magistralis, mostre, dibattiti, spazi incontro, rappresentazioni teatrali, luoghi di baratto e di scambio, aperitivi comici e filosofici. Nella sezione "altrisguardi" proiezione di film come 'Crash' di Paul Haggis e 'Milk' di Gus Van Sant. Focus anche sul pianeta disabilita: nello spettacolo di David Anzalone Targato H, la comicità si mette al servizio del contrasto ai pregiudizi. Il filo conduttore e il costante ribaltamento in chiave ironica delle concezioni comuni che si hanno nei confronti dell'handicap e dell'handicappato. E di fatto "un contro-mono-logo" che rifiuta ogni strumento di omologazione e qualsiasi pretesa di "targare" il diverso. All'interno dello spettacolo, temi universali, buoni per tutte le "varianti": nascita, amore, ricerca delle proprie origini, affermazione della propria dignità.

Delia Vaccarello - L’Unità - 12 marzo 2012