giovedì 31 maggio 2012

PINEROLO CONTRO L'OMOFOBIA


Si è svolta domenica 20 maggio scorso la manifestazione “Pinerolo contro l’omofobia” promossa da un comitato che ha riunito varie forze ed organizzazioni del Pinerolese (la Chiesa valdese, la parrocchia di San Lazzaro, la Comunità di base, Pensieri in piazza, l’Associazione Valore Laicità, il FAT, i gruppi Uomini in cammino, La scala di Giacobbe, Genitori Rainbow) in un lavoro, durato diversi mesi, di riflessione e sensibilizzazione della cittadinanza.
Le tappe del percorso sono state la presentazione di libri e di films che affrontano il tema delle persone di orientamento sessuale non etero con le difficoltà di accettazione da parte della società (famiglie, individui, discriminazioni sul lavoro, ecc.), ma insieme con gli sviluppi positivi dell’affrontare insieme le problematiche individuando e praticando percorsi e contribuendo alla maturazione collettiva ed alla creazione di una mentalità nuova ed aperta.
Un dato importante è stato il patrocinio al progetto da parte del Comune di Pinerolo e la presenza dell’assessore Magda Zanoni, segni di una attenzione ai problemi e di una volontà di contribuire alla crescita culturale ed umana della città nella direzione del rispetto di tutti.
La manifestazione di domenica 20 – che ha voluto essere a livello locale la celebrazione della Giornata nazionale del 17 maggio - ha visto una buona partecipazione, nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli e la contemporaneità di altre iniziative.
Si è dovuto rinunciare al concerto e l’incontro si è snodato attraverso recital. reading e testimonianze.
Nella prima parte, che ha visto come protagonisti un gruppo di quattro attori stranieri residenti in Italia, è stato presentato con grande efficacia e densità il tema della discriminazione e dell’emarginazione nelle sue varie forme ed in una ottica storica (molto interessante ad es. la ricerca sul come i giornali americani, specie il New York Times, ad inizio Novecento rappresentavano gli emigrati italiani che andavano a cercar lavoro negli Usa, utilizzando tutti gli stereotipi peggiori ed infamanti – la sporcizia, la tendenza a delinquere, l’ignoranza) fino ad arrivare alle discriminazioni di oggi nella nostra ed in altre società verso le persone di diverso orientamento sessuale.
Ma insieme a questo un messaggio di speranza affidato significativamente al racconto di una madre musulmana che accoglie con serenità e come volere di Allah la dichiarazione di lesbismo della propria figlia.
Dopo una lettura a due voci da un testo che tratta il tema dell’omosessualità dall’interno ed usando una forte carica di ironia, l’incontro si è chiuso con una serie di testimonianze su esperienze e percorsi personali.
Elio Salvai