Domenica 17 giugno si è svolta alla cascina Contina (a Rosate presso Milano) la XIVma assemblea nazionale di "Noi Siamo Chiesa". Cinquanta i partecipanti provenienti da tredici diverse situazioni. La celebrazione eucaristica è stata "distribuita" durante la giornata: all'inizio della mattinata le letture e alla fine, prima del pranzo, la parte centrale con lo spezzare del pane e la benedizione del vino nella chiesetta della cascina e, prima di partire, il Padre nostro di congedo.
La teologa Lilia Sebastiani ha tenuto la relazione introduttiva. "Se il Concilio non ci fosse stato non saremmo qui" è stato l'inizio di un excursus che ha ricordato le due linee che vi erano presenti, quella della minoranza curiale e quella moderatamente progressista che prevalse. Esse non si sono fuse e le posizioni compromissorie permettono ora che un po' tutti si possono rifare, a piacimento, al Concilio. Esso è un evento che ci interpella, al suo spirito bisogna essere fedeli. Ed è una fedeltà che si storicizza, che vive nel mondo. Del Concilio Lilia ricorda che esso ha permesso l'esistenza di "luoghi per parlare" nella Chiesa, ha sostituito il presbitero al sacerdote affermando il ruolo dei laici. Ha poi ricordato che non si fece alcuna consultazione degli ordini religiosi femminili . Solo nella terza sessione furono invitate 16 uditrici (otto suore e otto dirigenti di organizzazioni ) "qualificate e devote" per intervenire su tematiche specifiche. Lilia Sebastiani descrive la condizione della donna, il possibile ministero femminile come strettamente intrecciato al celibato obbligatorio e a una certa idea del "sacro". Tutta la concezione e la pratica del ministero deve essere messa in discussione; ma allo stato delle cose l'accesso delle donne ai ministeri sarebbe comunque un fatto importante. Lilia conclude facendo presente che molti si allontanano dalla Chiesa e si chiede se, quando le riforme inevitabili si faranno, non sarà troppo tardi.
Il lungo dibattito successivo ha toccato molti problemi aperti, da quello delle unità pastorali al probabile accordo coi seguaci di Levebrve, dalla necessità di riappropriarsi della Bibbia (di cui però è possibile fare letture fondamentaliste) alla "storia che corre", dai ritardi della Chiesa alla necessità di una riforma che deve interessare anche i riformatori fino alla condizione della donna. Durante la celebrazione eucaristica sono stati ricordati Enzo Mazzi, Luisito Bianchi e Giulio Girardi, che sono stati, in modi diversi, importanti ispiratori del movimento NSC che si richiama al Concilio per riformare la Chiesa.
Il pomeriggio è stato occupato dall'esame delle iniziative di Noi Siamo Chiesa realizzate e da realizzare. Il coordinatore nazionale Vittorio Bellavite ha illustrato le attività dell'ultimo anno (sulla pedofilia del clero, sulla questione dei cattolici in politica, sugli scandali in Vaticano, sul problema "famiglia e famiglie"….) e ha indicato alcune prospettive, in particolare la partecipazione all'assemblea nazionale del 15 settembre a Roma a 50 anni dall'inizio del Concilio autoconvocata da un grande numero di organizzazioni e di riviste. Ernesto Borghi ha presentato la nuova Associazione Biblica Euro-Mediterranea (ABEM).
La discussione generale ha ricordato altre questioni emergenti, dalle iniziative critiche del clero (in Austria e in altri paesi del centro Europa) al problema del futuro Conclave, ai rapporti internazionali di "Noi Siamo Chiesa". La situazione organizzativa del movimento tiene e la sua area di opinione si sta moderatamente allargando, anche se le difficoltà di comunicazione sono sempre tante; il sito Internet è stato rifatto e gli accessi sono in aumento, nuovo è l'accesso a Facebook, positivo il bilancio economico che si avvale esclusivamente di impegno volontario. Gli aderenti e simpatizzanti che formalizzano il loro consenso all'associazione NSC sono in lieve aumento. Il Coordinamento nazionale è stato ampliato al nuovo gruppo di NSC sorto a Brescia e sarà rivisto il Gruppo di consultazione che partecipa alla redazione dei documenti.