giovedì 30 agosto 2012

“L’incontro in Curia era previsto”

TARANTO - «Archinà veniva spesso da noi in Arcivescovado. E l'Ilva sovvenzionava frequentemente le iniziative della Chiesa. Lui e il monsignore si chiudevano nella stanza. Io non so quanti soldi venivano volta per volta versati. Certo, se hanno strumentalizzato la nostra buona fede, sono indifendibili».
Don Marco Gerardo è l'assistente del precedente vescovo, monsignor Benigno Papa, testimone nel procedimento sulla presunta mazzetta che l'Ilva avrebbe versato al perito Liberti. Per l'azienda, i diecimila euro prelevati erano beneficenza «per la Santa Pasqua» e furono consegnati da Archinà al vescovo.
«Sono stato ascoltato dalla Finanza e ho raccontato loro che dall'agenda, il 26 marzo, effettivamente risultava un appuntamento tra Archinà e il monsignore».
Dalle intercettazioni risulta che l'incontro è saltato.
«Sinceramente non ricordo cosa è accaduto quel giorno. Ho solo controllato cosa ci fosse nell'agenda».
Archinà incontrava spesso il vescovo?
«Abbastanza. Ci sono varie iniziative che abbiamo condiviso».
Significa che l'Ilva finanziava la Chiesa?
«Come tante altre aziende e privati».
Di che cifre parliamo?
«Non lo so. Non entravo in stanza con loro».
Ma non esisteva una contabilità?
«Per i soldi che arrivavano alla Chiesa sì. Ma i soldi che arrivavano direttamente al vescovo venivano gestiti da lui».
Sorpreso a essere finito in questa storia di mazzette?
«E che c'entriamo noi... E' brutto però se qualcuno ha approfittato della nostra buona fede. La magistratura ha lanciato un sasso in un'acqua stagnante. Speriamo di riuscire a bonificarla».
Anche la Chiesa è accusata di essersi distratta troppo in questi anni, mentre l'Ilva inquinava.
«lo sono uno dei garanti del comitato ambientalista di Altamarea. I contenuti sono gli stessi. Probabilmente si poteva e si doveva comunicare meglio, ma noi preti e gli ambientalisti abbiamo le stesse istanze. Serviva una sensibilità maggiore: già nel '93 monsignor Papa organizzò un convegno qui a Taranto sulla "salvaguardia del creato". C'erano venti persone».
(Repubblica, 22 agosto)