giovedì 30 agosto 2012

Lo studio del Talmud

Gli ebrei ricevono con la rivelazione due "Bibbie": la Torah she biktav e la Torah she bealpeh, ovvero la Torah che è scritta e la Torah che è "sulla bocca". Quest'ultima è raccolta nel Talmud, libro non libro, risultato di secoli di discussioni di centinaia di maestri che contiene tutti i pareri, quelli prevalsi come quelli emersi nel corso delle controversie. Il Talmud è verosimilmente l'unico libro sacro che accetti la propria rimessa in discussione, anzi, che la solleciti caldamente. Il Talmud è il risultato del genio dialettico ed ermeneutico ebraico, "risposta" dell'uomo [sempre possibile, sempre auspicabile] alla parola divina dello scritto. Lo studio del Talmud deve essere polemico e ha bisogno del confronto: ragion per cui non è uno studio solitario, ma necessita di almeno due persone che, con assillo, si critichino per dinamizzare il pensiero, per impedire che la sclerosi [dell'ortodossia o del fondamentalismo] li irrigidisca (...) Il Talmud ci insegna a non aver fretta di saltare alle conclusioni. I precetti sono santi e rispettarli è cosa santa, ma anch'essi corrono il rischio di divenire idoli dietro cui celare la pigrizia del proprio pensiero. (Moni Ovadia)