venerdì 31 agosto 2012

Michele Serra

Si legge di una "grande intesa" tra il premier Monti e il popolo di Cl, e di una festosa accoglienza. Con lo stesso spirito venne accolto il precedente premier Berlusconi, e i suoi predecessori fino al venerabile Andreotti; e solo la troppo recente costituzione del meeting di Rimini ha impedito di accogliere festosamente a Rimini anche Giolitti, Quintino Sella, Maria Luigia di Parma e Piacenza e tutti i governanti e regnanti della Penisola, anche quelli pre-unitari. La specificità di Cl - e a ben vedere ciò che rende inconfondibile quel movimento - è avere un linguaggio appassionatamente metafisico, a base di infinito, spirito, anima e ogni possibile accessorio, e una prassi robustamente governativa, si direbbe governativa a prescindere. Cosi che, all'avvicinarsi di uomini di potere di qualsiasi risma e tempra, anche diversissimi come Berlusconi e Monti, l'applauso scatta in automatico. Forte di questa certezza, è andato a Rimini sul velluto anche il pittoresco Formigoni, che di quel genere di cattolicesimo molto operoso, e molto di mondo, è stato tra i principali ispiratori, e oggi ne è giustamente il beneficiario: più sta inguaiato, più lo ammirano, e più lo ammirano più lo applaudono.
(Repubblica, 21 agosto)