sabato 29 settembre 2012

SE NON PAGHI, NIENTE SACRAMENTI

A partire da lunedì prossimo chiunque dichiarerà la sua uscita dalla comunità ecclesiastica di appartenenza, risparmiandosi così il pagamento dell'8 per mille, si porrà al di fuori della Chiesa cattolica. Nel documento reso noto a Berlino si sottolinea che l'uscita formale dalla Chiesa costituisce «una grave mancanza». «Chi per qualunque motivo dichiara davanti all'autorità civile la propria uscita dalla Chiesa», è scritto nel documento, «viene meno all'obbligo di appartenenza alla comunità ecclesiastica e a quello di consentire alla Chiesa con il suo contributo finanziario di assolvere alle proprie mansioni».
Senza l'8 per mille quindi non ci si potrà più confessare né fare la comunione e nemmeno essere padrino di battesimo. No anche al funerale religioso, anche se i mancati contribuenti non verranno automaticamente scomunicati.
Attualmente basta una semplice dichiarazione alla cancelleria di un tribunale per essere esentati dal pagamento del contributo alla Chiesa. Negli ultimi tempi, però, forse grazie alla crisi, il fenomeno ha assunto una dimensione sempre più importante, anche per i credenti di fede evangelica, che per risparmiare decidono di uscire dalla Chiesa di appartenenza.
Finora la decisione di non pagare non aveva alcuna conseguenza sul piano ecclesiastico, mentre le cose cambieranno d'ora in poi. Dal 1990 in poi oltre 100mila tedeschi all'anno hanno voltato le spalle alla Chiesa cattolica, mentre nel 2011 è stato toccato il record di 126.488 auto-esclusioni. Per tentare di arginare il fenomeno la Chiesa cattolica intende agire in futuro anche in maniera più propositiva, inviando a chiunque ha dichiarato al tribunale la propria uscita una lettera di invito a parlarne con il proprio parroco. Nel colloquio si cercherà di convincere l'eventuale pecorella smarrita a ripensarci e a tornare all'ovile. Con una piccola tassa.
(L'Unità, 22 settembre)