lunedì 1 ottobre 2012

No all'alternativa fame-cancro

«La salute dei cittadini e dei lavoratori - ha dichiarato l'associazione Medicina democratica a proposito dell'acciaieria di Taranto - deve essere al di sopra di qualsiasi esigenza produttiva e di profitto e nessun lavoratore deve essere costretto a lavorare sotto ricatto occupazionale in luoghi
altamente inquinanti». Nella lunga storia del movimento operaio troppe volte il lavoro e l'ambiente sono stati vissuti come contrasto insanabile, e lo sanno bene anche le nostre valli, a cominciare dai minatori della val Germanasca. Troppe volte, da Porto Marghera a Taranto, i lavoratori si sono trovati davanti l'alternativa fame-cancro; la salute è stata rovinata in cambio dell'occupazione, della busta paga, nonostante le lotte perché la salute non fosse «monetizzata».
La crescita di una «economia verde» e le migliaia di posti di lavoro che potrebbero venire dalla manutenzione del territorio, dell'ambiente, del patrimonio, dimostrerebbero che ci può essere crescita (sensata) e al tempo stesso cura dell'ambiente e della salute. Con un rinnovamento degli impianti e una radicale bonifica, che può essere fatta dagli attuali lavoratori, anche a Taranto potrebbero continuare la produzione.
Marco Rostan
(Riforma, 21 settembre)