venerdì 7 dicembre 2012

TRE NOBEL CONTRO L’UE, “NON CERCA LA PACE”

 

Desmond Tutu, l'arcivescovo sudafricano insignito del Nobel per l'opposizione non violenta all'Apartheid, ha stilato una lettera di protesta contro l'assegnazione del premio all'Unione europea. «La Ue non è certo paladina della pace nel senso inteso da Alfred Nobel. E il premio di 8 milioni di corone svedesi (920 mila euro) quest'anno non va versato». L'epistola, datata 28 novembre, è firmata da altri due Nobel: Mairead Maguire, protagonista nella soluzione pacifica del conflitto in Irlanda del Nord, e di Adolfo Pérez Esquivel, artista e difensore dei diritti civili durante la "Sporca guerra" in Argentina.

La decisione del Comitato di Oslo in un anno segnato dalla crisi nella Ue, dalla disoccupazione e da tumulti di piazza, ha già sollevato critiche. La motivazione ufficiale ricompensa «la promozione della pace e della riconciliazione, la democrazia e i diritti umani» in Europa nel sessantennio dal dopoguerra. Ora Tutu, Maguire, Esquivel assieme a scrittori, avvocati e attivisti, nonché all'Ufficio internazionale per la pace di Ginevra, vincitore nel 1910, argomentano che l'Unione promuove, invece, «la sicurezza fondata sulla forza militare e il ricorso alle guerre anziché la necessità di un approccio alternativo».

La lettera rinfocola le polemiche: già sei leader europei hanno respinto l'invito alla cerimonia del 10 dicembre in Svezia, e fra questi il premier britannico Cameron. Proprio da Londra arrivano i commenti più sferzanti. «Solo un cuore di pietra non muore dal ridere», dice l'ex Gran Cancelliere Lord Lamont: «È la scelta più ridicola dopo il Nobel della pace a Barack Obama, due minuti dopo la sua ascesa alla presidenza».

(Repubblica 1 dicembre)