giovedì 31 gennaio 2013

Abruzzo, niente licenza al centro buddista.

TERAMO - «Fosse stata una chiesa sarebbe stato diverso. Questi invece sono buddisti. Mi spiega qual è l' interesse pubblico?». Così dice Enzo De Rosa, sindaco di centrodestra del Comune di Castelli, paese di 1.200 abitanti alle pendici del Gran Sasso, all' indomani della decisione di sospendere a una comunità buddista il permesso a costruire un centro spirituale. È tutto scritto nella raccomandata che il primo cittadino ha inviato alla fondazione Avolokita per comunicare lo stop dei lavori. «Il progetto sociale e religioso collegato alla spiritualità buddista è completamente estraneo alla cultura, alle radici e agli abitanti del Comune di Castelli» si legge. «E aver vincolato un' area storicamente agricola e percepita come bene collettivo a esigenze personali di una comunità ristretta come quella buddista, che non ha alcun legame storico con il territorio, non appare coerente con i principi della mia amministrazione». «Non è un caso di discriminazione - afferma il sindaco- Loro avevano ottenuto una deroga Ma a mio avviso quella struttura non svolge un servizio di interesse generale. Punto».

(Repubblica 15 gennaio, Giuseppe Caporale)