domenica 20 gennaio 2013

L’ORIENTAMENTO SESSUALE DEI GENITORI NON C’ENTRA NULLA COL RUOLO EDUCATIVO

 

«Finalmente. Questa è una sentenza realistica, corretta, equanime». Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra, docente in psicologia dinamica, analista che da anni si occupa dei bambini maltrattati, sorride davanti alla decisione della Cassazione. Perché «non è ideologica, rispecchia i tanti modi di essere famiglia al di là dei luoghi comuni».

Tutti pregiudizi quelli sui genitori omosessuali?

«Certo, i bambini hanno solo bisogno di adulti capaci di esercitare il ruolo educativo e di trasmettere affetto. E questa capacità non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale dell'adulto».

Ma non hanno bisogno di un padre e di una madre?

«No, ci sono tanti piccoli cresciuti benissimo da una sola madre rimasta vedova o sola».

Cambia la famiglia...

«Si va sempre di più verso situazioni in cuii genitori si occupanoa turno dei figlio verso famiglie monogenitoriali. Questo vuol dire che di volta in volta il padre e la madre incarnano uno o tutti e due i ruoli, i maschi si "maternalizzano" e le donne acquistano autorità».

E i problemi col mondo esterno?

«Solo quando gli adulti vivono il loro essere gay con sentimenti di vergogna o di rifiuto».

C'è chi dice: se cresciuti da gay si diventa omosex...

«Che bestialità! Allora com'è che da tanti eterosessuali nascono figli felicemente gay?».

(Caterina Pasolini, Repubblica 12 gennaio)