mercoledì 27 marzo 2013

La mia risposta

Cara Angela,
ho contratto la tua bellissima lettera, in cui mi racconti il tuo itinerario di vita e di fede, alla domanda che mi rivolgi nelle ultime righe: "che cosa pensa lei della risurrezione?".
Qui, nel blog, rispondo solo a questa sollecitazione tanto più che mi giunge proprio nei giorni di Pasqua.

·   Ovviamente è importante sapere che "i racconti di risurrezione e le varie apparizioni" non sono resoconti di cronaca, come "fotografie" degli eventi. Si tratta di un genere letterario molto diffuso in tutta la Bibbia e in tante altre letterature religiose.
·   I redattori dei Vangeli e Paolo ci parlano di visioni e apparizioni. Non è affatto un linguaggio menzognero o frutto di illusione. Però si tratta di un linguaggio da interpretare.
·   Pur nello sconcerto della crocifissione e della fine infausta del loro maestro, i discepoli fanno riemergere lentamente nei loro cuori, nel confronto e nella preghiera, la fiducia in ciò che Gesù aveva loro detto: "Dio non mi abbandonerà nella morte. La fede di Gesù in Dio, nel Dio che vince la morte, che ci accoglie dopo la morte, rinasce in loro e rianima il loro cuore.
·   Gesù, dunque, non è finito nel nulla. La loro fede, diremmo gli occhi della fede vedono il Gesù che Dio ha "risvegliato" dalla morte (è il senso del verbo greco). Quello che i "racconti di risurrezione" ci trasmettono non sono affatto delle favole, ma la trasposizione letteraria di ciò che hanno visto gli occhi della fede. Questo era il tipico linguaggio antico che intendeva trasmettere un messaggio che aveva persuaso i cuori degli antichi profeti e delle discepole e dei discepoli di Gesù. Tutte le tradizioni religiose antiche conoscono questi linguaggi.
·   Per il gruppo dei discepoli le apparizioni angeliche, il ribaltamento della pietra sepolcrale  e il sepolcro vuoto sono costruzioni letterarie molto efficaci per trasmetterci un messaggio di fede: Gesù di Nazareth, per opera di Dio, non è rimasto nella morte. Egli è il Vivente presso Dio.
·   La Pasqua è l'annuncio che Dio in Gesù vince la morte. Dunque, si tratta di un evento reale, ma non storicamente, empiricamente documentabile. Gesù è davvero vivo, ma non abbiamo le prove materiali.
·   Non si tratta solo di tenere vivo il ricordo di un profeta assassinato e di sentire che Dio rende attivo il suo messaggio, ma di affidarci come Gesù a Dio per accogliere la "bella notizia" che, dopo la nostra vita terrena, ci attende l'amore accogliente di Dio. La nostra "navigazione" arriva al porto, a quel porto che non esclude nessuno/a. Qui gli occhi della fede vedono più degli occhi della carne.
·   Questa è la mia fede fondata sulla fede di Gesù, sul suo insegnamento. Come saremo? Questa domanda può rappresentare una legittima curiosità, ma non appartiene all'ambito della fede.
Essa mi dice solo: fidati di Dio, sei nelle Sue mani, vivrai nel Suo abbraccio accogliente, il tuo cammino è arrivato alla pienezza, il tuo viaggio non va verso il nulla. In questo orizzonte per me le domande sulle "modalità" della vita nuova diventano irrilevanti.
·   Certo, cara Angela, quella "risurrezione" è totalmente opera di Dio, ma c'è una risurrezione da vivere ogni giorno come "figli/e della risurrezione". Essa si realizza nel nostro impegno sul sentiero delle beatitudini. Questa tocca a ciascuno di noi, oggi, senza attendere.
Il modo migliore di affidarci al Dio che vincerà la morte, anche la mia e la tua, forse sta proprio nel prendere sul serio il fatto che abbiamo la "vocazione della risurrezione", cioè siamo chiamati a lottare contro ogni forma di morte, di emarginazione, di sfruttamento, di ingiustizia. Non è cosa da poco.
L'altra risurrezione voglio lasciarla a Dio fidandomi radicalmente delle parole di Gesù.
Intanto prego per poter ogni giorno "credere nella risurrezione", quella che tocca a me oggi in prima persona e quella che solo Dio potrà donarmi.

Buona Pasqua a te, ai tuoi ventisette anni, alla tua bella e calda Sicilia…
Ti abbraccio e ... prega per me. Ti auguro di seminare ogni giorno qualche seme di risurrezione.

don Franco