domenica 26 maggio 2013

IL DIRITTO FONDAMENTALE ALLA CURA

Gli italiani che rinunciano a curarsi sono milioni. Come scriviamo da tempo, la crisi economica mette alla prova uno dei nostri diritti fondamentali. I cittadini devono misurarsi con i tagli, che incidono sulle prestazioni (riducendo l'accesso alle terapie), e con l'aumento dei costi dei servizi, come i nuovi ticket che entreranno in vigore il prossimo gennaio per portare due miliardi di euro nelle casse statali. Questo probabilmente è il primo problema che dovrà affrontare la neo-minìstra della Salute, Beatrice Lorenzin. Che, almeno sulla carta, appare alquanto impreparata a gestire, guidare, un ministero delicato e che richiede competenze ed esperienze molteplici. Sia perché il campo della salute è vastissimo (dalla sanità pubblica e privata all'epidemiologia, dalla ricerca scientifica all'alimentazione ... ), sia perché il ministro deve confrontarsi con il vasto mondo delle professioni socio-sanitarie, ognuna con una propria specificità. Nessuno nasce ministro. E non è detto che un tecnico sia migliore di un politico. Tuttavia governare la salute degli italiani richiede preparazione. Lorenzin magari diventerà una brava ministra. Ma adesso deve studiare. E molto.
g.pepe@repubblica.it
(Repubblica 30 aprile)