martedì 28 maggio 2013

Storica sentenza di condanna per l'Opus Dei.
Il 26 marzo scorso, la Corte d'Appello di Parigi ha condannato il centro educativo dell'Opus Dei, l'Acut (Associazione di Cultura Universitaria e Tecnica), in quanto colpevole di occultamento di lavoro clandestino. L'Acut dovrà risarcire con 75mila euro Catherine Tissier, iscritta a 14 anni alla scuola alberghiera istituita dall'Acut senza conoscerne l'appartenenza all'Opera, particolare taciuto dall'Associazione fino all'avvio del processo. Catherine, inizialmente di fede tiepida, piano piano si lascia irretire dall'Opus. «Un vero lavaggio del cervello», sostiene, fino a che «accetta» di diventare «numerario ausiliare», e, alla fine degli studi, di lavorare nelle più varie istituzioni dell'Opus senza salario. Stremata, all'età di 29 anni e ridotta a pesare 39 chili, si ammala di una forma grave di depressione. La madre riuscirà a portarla via minacciando l'Opus Dei per «mancata assistenza a persona in pericolo di vita». La successiva lenta guarigione le consentirà di acquisire piena consapevolezza dei danni subiti e di intraprendere il percorso processuale (durato ben 12 anni) a carico dell'Opus. «Finalmente - ha dichiarato - sono autorizzata a dimenticarmi di questo sordido periodo della mia vita»,.
(da Adista 20 aprile)