martedì 25 giugno 2013

PALERMO UN GAY PRIDE PROMETTENTE


Sono stato cinque giorni in Sicilia e sono ritornato con una valanga di emozioni, riflessioni, incontri, dibattiti, gruppi. Ad un certo punto ho pensato che le mie forze venissero meno nei vari dibattiti affollatissimi su “fede cristiana e omosessualità”.

Il corteo che sabato 22 ha attraversato la città fino ai cantieri Zisa ha coinvolto un numero impressionante di donne, uomini, bambini in un clima di festa senza un minimo segnale di violenza.

Ho anche potuto incontrare migliaia di persone con cui ho avuto negli anni scambi epistolari da ogni parte d’Italia, ma non posso qui dimenticare soprattutto il Gruppo Ali d’aquila, omosessuali e lesbiche della comunità di San Francesco Saverio, attivi in tutte le iniziative del Pride.

Come dimenticare la serata in cui abbiamo ricordato don Marco Bisceglia e le sue “tre vite”? Quel 25 ottobre 1978 c’ero anch’io a Lavello, quando la polizia sgomberò la chiesa e don Marco, non più acclamato dal popolo, fu estromesso.  Quella sera con don Marco e Anita, la sorella, parlammo a lungo anche con idee diverse. A Lavello rimasi fino al 29 perché quel giorno il vescovo riconsacrò la chiesa! Poi ripresi la via verso Pinerolo. Ormai il vescovo aveva radunato tutto il popolo. Mi infilai in chiesa e piansi di dolore per quel vescovo venduto al potere, quel prete dei poveri sconfessato e quel popolo manipolato!

Venerdì 21, con un certo disappunto, non ho visto al dibattito nessun volto delle comunità cristiane di base,così pure negli altri momenti del Pride.

Ancora un tappa: domenica 23 ho avuto la gioia di essere condotto di buon mattino a Trapani dove ci attendevano le comunità valdesi e metodiste di Trapani e Marsala, il pastore Alessandro Esposito e la moglie Rut. In una calda celebrazione comunitaria ho potuto svolgere il servizio della predicazione…. Sono tornato a casa con Roberto e Daniele del Gruppo La Scala di Giacobbe di Pinerolo e all’aeroporto ho dovuto pagare ben 121 euro in più per il soprappeso della mia valigia. (Il ministero itinerante in questi mesi mi ha riservato almeno tre “sorprese” di questo genere….). Ma un Pride come questo non lo dimenticheranno coloro che vi hanno preso parte…. Un’ultima annotazione…. Gioia e dolore a volte si uniscono. Il pastore Alessandro e la moglie Rut stanno preparando i bagagli. A Natale si parte per l’Argentina. Caro Alessandro, amico e confratello carissimo, pastore profeticamente prezioso…, stai realizzando il tuo sogno di cristiano, di pastore, di teologo… So che resteremo “vicini” nonostante i chilometri, uniti nella fede e nell’impegno.

                               Franco Barbero