domenica 28 luglio 2013

LA CONGIURA DEI BUONI

 

I giornalisti della "Padania", Boso e Calderoli, Cicchitto e Gasparri non hanno intenzione di uscire dalla bolla di cui ha parlato Francesco. Non è una sorpresa. Ma i cattolici possono fare altrettanto? "Famiglia cristiana" ha denunciato il silenzio di molti davanti agli attacchi contro il papa. E l'"Eco di Bergamo" le ha fatto eco svelando l'ipocrisia di chi continua a separare radicalmente fede e politica. È infatti palesemente insostenibile che, alla luce delle parole pronunciate dal papa a Lampedusa, sia indifferente se ai figli degli immigrati verrà concessa o meno la cittadinanza, se saranno riformati i Centri di identificazione ed espulsione, se a Lampedusa continueranno a mancare strutture adeguate per accogliere migliaia di disperati... Trai cattolici, l'insistenza sulla "sorpresa" di papa Francesco sta diventando il modo più frequente per non prendere veramente posizione. C'è intanto tra loro chi cerca la via di mezzo, respingendo le critiche a papa Francesco ma senza trarne conseguenze concrete e senza prendere le distanze dai politici che respingono il suo appello. Dopo il viaggio a Lampedusa, però, appaiono decisamente poco credibili i tentativi di mediare tra le scelte del sacerdote e del levita che passano indifferenti e quelle del buon samaritano che soccorre l'uomo mezzo morto ai margini della strada. Sono problemi che investono oggi anche l'episcopato italiano, cui il papa ha rivolto qualche mese fa parole esigenti e rigorose, affidandogli esplicitamente la responsabilità di affrontare i problemi posti dalla politica italiana.

(Agostino Giovagnoli, Repubblica 16 luglio)