domenica 28 luglio 2013

Unioni gay, scontro Merola-Curia

La Curia di Bologna torna a scagliarsi contro matrimoni e adozioni gay. E dunque contro il sindaco democratico Virginio Merola che li aveva sostenuti dal palco del Pride sfilato a inizio mese proprio sotto le due torri. E la battaglia per principi e diritti si infiamma, incrociando la politica. Mentre alle porte della città, a Castenaso, il sindaco (renziano) Stefano Sermenghi dà il via libera al primo bando per mutui agevolati a coppie giovani, «anche omosessuali».
Prima l'anatema del cardinale Carlo Caffarra sulle parole di Merola («oscura la ragione, viene da piangere»). Domenica Bologna Sette, supplemento, dell'Avvenire, in difesa dei totem della «famiglia naturale» schiera un esperto di adozioni e uno psicologo per ribadire che «è dimostrato, ogni essere umano per crescere bene deve farlo all'interno di un rapporto con un maschio e una femmina». Ma al di là degli argomenti usati cui da anni ribattono con tesi scientifiche di segno opposto le associazioni del mondo Lgbt - la sostanza è tutta politica. La Curia mostra di non voler lasciare cadere il tema. Troppa fibrillazione sul territorio sul nodo dei diritti civili. Vedi l'iniziativa di Castenaso, una svolta anche in casa Pd. «Vogliamo solo far ripartire il settore edile in crisi», mette prima le mani avanti Sermenghi, «i fondi serviranno ad abbattere il mutuo per la prima casa (4.500 euro, al massimo a coppia) e si aggiungono agli interventi sul Yelfare per fasce bisognose, non li sostituiscono». Poi però gioca all'attacco, il sindaco che ha depositato il logo dell'associazione pro Renzi sul territorio: «E' vero, io e Merola abbiamo fatto un passo più in là del partito. Le tesi di Bologna Sette? Ci sono milioni di bimbi che prima di tutto hanno bisogno di sopravvivere, di avere qualcuno che pensi a loro. Bisogna guardare la realtà». Già quella di Merola era parsa una fuga in avanti pure tra gli stessi democratici, viste le diverse posizioni su unioni tra gay e possibilità di adozione per coppie omogenitoriali. Il sindaco ha tirato dritto («ho espresso la mia opinione, non si devono seguire logiche di appartenenza»), il capogruppo Pd in Regione Marco Monari ha proposto un referendum sul tema accendendo altre polemiche. Mentre Sel (con il Pd maggioranza in Comune) ha rinnovato l'asse con i grillini, nato nei giorni del referendum contro i fondi alle scuole materne paritarie (cattoliche).
ADRIANA COMASCHI

(L'Unità 9 luglio)