mercoledì 28 agosto 2013

NO ALL'INTERVENTO ARMATO


Carissime e Carissimi,
 
Leggo oggi con piacere, su "il manifesto" p.2, l'articolo di Emanuele Giordana che riporta  le dichiarazioni della Titolare della Farnesina Emma Bonino:
"Si rafforza l'ipotesi che siano state le forze armate siriane a far uso  di armi chimiche, ma non c'è soluzione militare al conflitto siriano, si deve continuare ad operare con grande determinazione per una soluzione politica, che si chiama Ginevra 2, un negoziato per avviare una soluzione di lungo periodo in Siria e nell'intera regione. Ribadisco che l'Italia non intende fornire armi all'opposizione siriana...Anche l'opzione di un intervento limitato rischia di diventare illimitata...L'Italia la guerra alla Siria non la farà e senza l'Onu non muoverà un passo..." E' quindi escluso anche l'utilizzo delle basi italiane.
All'orientamento politico della Bonino, a mio avviso apprezzabile e condivisibile, si aggiungono  molte voci contrarie all'intervento come quella della Croce Rossa con il suo Presidente Francesco Rocca che dichiara: "NON SI SPEGNE IL FUOCO CON ALTRO FUOCO". Così pure la voce della Tavola della pace: "AGIRE CONCRETAMENTE SENZA DOVER RICORRERE ALL'INTERVENTO ARMATO". COME NON AGGIUNGERE ANCHE LA NOSTRA VOCE?
 
UNA CONSIDERAZIONE DI FONDO MI PREME SOTTOLINEARE: L'INDUSTRIA DELLE ARMI PURTROPPO RIENTRA NELLA LOGICA BELLICA LEGATA INDISSOLUBILMENTE A QUELLA DEL BUSINESS COLOSSALE CHE NE DERIVA. COME CONTRASTARE QUESTA LOGICA? BISOGNA EDUCARCI AD UNA "CULTURA DELLA PACE"...MOLTO LAVORO DA FARE!
RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE E BUON LAVORO A TUTTI NOI!
FRATERNI SALUTI. TARCISIO