martedì 29 ottobre 2013

SUOR ANGELINA

Un premio per suor Angélique. Una storia che merita di essere raccontata. Un raggio che rischiara, almeno per una volta, le tenebre più buie e profonde del continente "che cammina sulle gambe delle donne", dove una guerra intestina per le risorse del sottosuolo lacera da decenni il tessuto sociale, economico e culturale dei popoli dell'Est del Congo. Una guerra che, spesso, è combattuta proprio sul corpo delle donne, picchiate, rapite, torturate, stuprate e uccise. Perché le donne sono collante sociale e familiare, nonché garanzia per il futuro dei popoli e delle loro culture. Il 17 settembre scorso, l'Agenzia Onu per i Rifugiati (Acnur) ha assegnato a suor Angélique Namaika il "Premio Nanses per i Rifugiati", per la sua infaticabile opera di soccorso e reinserimento delle donne congolesi in fuga, in particolar modo, della violenza del Lord's Resistance Army. Un'opera di resistenza alla guerra e di concreta costruzione della pace che ha raggiunto fino ad ora circa 2mila donne. Tante, tantissime per una suora sola, ma poche rispetto ai numeri forniti dallo stesso Acnur: sarebbero infatti 320mila le persone costrette a scappare dalla violenza delle milizie ribelli.

(da Adista)