domenica 29 dicembre 2013

DETROIT A FARI SPENTI

Il buio cala su Detroit. E' una delle conseguenze della più grande bancarotta di un municipio americano: l'amministrazione comunale non sostituisce più neppure le lampade rotte dei lampioni stradali, e sulla capitale storica dell'industria automobilistica cala l'oscurità. La bancarotta di Detroit apparve inevitabile già quest'estate, però la procedura formale di liquidazione fallimentare della grande metropoli è cominciata ora. E il primo atto del giudice fallimentare è gravido di conseguenze per altre città, enti e istituzioni pubbliche: «Non sono intoccabili i diritti acquisiti dei pensionati pubblici». Per la prima volta nella storia, si applica allo Stato una regola che vale da sempre per i privati: con la bancarotta arrivano tagli massicci anche per chi è già andato in pensione da anni. E intanto lì vicino un «Villaggio Potemkin» diventa la soluzione estetica contro la depressione. Nelle città del Midwest colpite dal declino delle vecchie industrie figura anche Flint, resa celebre da Michael Moore (che ci è nato) nei suoi documentari. Ex «seconda capitale dell'auto» dopo Detroit, Flint ha trovato una soluzione originale per mascherare il degrado dei suoi quartieri: finte facciate, decorate come quelle degli edifici in corso di restauro. Dietro non c'è più nulla...
FEDERICO RAMPINI

(Repubblica 10 dicembre)