martedì 21 gennaio 2014

RICEVO DAL PROF. GIANNI LOSANO , UNIVERSITA' DI TORINO


Caro Franco,
oltre a tutti gli insulti inviati a Caterina, colpevole di avere riconosciuto di essere sopravvissuta per merito delle ricerche condotte su animali, su Repubblica è comparsa una delle lettere più odiose e ipocrite che un fanatico possa scrivere. L'autore, fingendo di solidarizzare con la ragazza contro l'estremismo degli animalisti radicali, le spiega tuttavia, non si sa con quale autorevolezza scientifica, che la sua sopravvivenza non è certamente dovuta a studi su animali, tant'è vero, secondo lui, che da secoli vi sono ricercatori che, al servizio delle multinazionali del farmaco vivisezionano non solo animali, ma anche anziani e detenuti. A parte il fatto che la proposta di fare esperimenti su detenuti (dietro compenso, ovviamente!) l'ho udita con le mie orecchie pronunciare da un ultrà animalista che ha speso la sua vita a dare fastidio ai ricercatori, va detto che se si vuole barare è molto più semplice inventare i risultati (e questo purtroppo è già stato fatto), anziché eseguire ricerche sperimentali. Per difendere le loro tesi, tempo fa i fanatici tiravano in ballo il caso del Talidomide, il sonnifero che, assunto da donne in gravidanza, aveva causato la nascita di bambini focomelici. Il mantra dei fanatici era che un farmaco innocuo per gli animali risultava dannoso per l'uomo. Naturalmente dimenticavano di dire che la ditta produttrice aveva ammesso che non era stato fatto alcun esperimento su femmine di animali gravide! In un tuo recente blog, tu dici di provare interesse per la scienza. Ciò che entusiasma della scienza non sono eventuali risultati sensazionali, ma il camminare insieme di quella comunità "di santi e di peccatori" che è appunto la comunità scientifica. La scienza, quella vera, ha scarsa dimestichezza con i megacongressi dove, anche quando si parla di temi serissimi, si parla al vento. La scienza dimora invece nei laboratori, nelle strumentazione degli ospedali, nella biblioteche, ora soprattutto informatizzate, dove vengono raccolte le più serie riviste scientifiche, nei piccoli incontri tra ricercatori interessati allo stesso argomento. La scienza è in continuo divenire, non solo perché aggiunge tasselli nuovi, ma anche perché deve continuamente riformulare ipotesi rivelatesi erronee. La scienza quindi sbaglia. Le scienze naturali in particolare non danno nulla di definitivamente vero, quanto piuttosto di provvisoriamente verosimile. Tant'è vero che la frase "è stato scientificamente dimostrato" è in genere frutto di ingenuità, quando non di frode. Cordialmente. Gianni