giovedì 27 febbraio 2014

CREATORI O DISTRUTTORI?

In tempo di crisi è importante il recupero del ”saper fare". Molti pensano che sia solo una questione squisitamente economica, di risparmio e utilitaristica nel senso buono. E questo ci sta tutto, ma resta un primo livello di comprensione. Un secondo importante è quello del rispetto della natura, delle materie prime e il recupero di arti e di manualità che possono provocare anche un benessere psico-fisico. Ottimo. Ma alla radice, in profondità ritornare al saper fare è sempre un ritornare all’artista che è in ognuno di noi. E sempre un ritornare dentro noi stessi per quel recupero necessario dell'umano assopito e incatenato dalla società dei consumi.
Bisogna farsi carico della creatività che ci abita, accettarne anche il peso, le ombre, amarla e a volte anche lottarci per darle la giusta direzione, pena la barbarie che stiamo già assaporando. Ma se al contrario ne sappiamo prendere coscienza e sappiamo farcene carico nei pesi e nelle misure possibili, allora noi possiamo dare una nuova direzione a questo mondo perverso e degenerato impegnandoci in prima persona a generare.
A questo punto è lecito e doveroso chiederci: la nostra creatività sceglierà la vita o la morte? Le persone o il profitto? La giustizia o l'indifferenza? E diviene attualissima la domanda provocatoria di Dag Hammaskjold: "Sei un creatore oppure sei un distruttore?”.
Alessandro Lauro

(da Qualevita 2013)