domenica 23 febbraio 2014

IL NEOCARDINALE AMICO DEI GAY

Per un neocardinale che si scaglia contro i gay affermando che sono malati da curare (l’arcivescovo emerito di Pamplona Sebastián Aguilar, v. Adista Notizie n. 4/14), ce n’è un altro che, al contrario, è noto per il suo supporto al mondo lgbt: si tratta di mons. Vincent Nichols, 68 anni, arcivescovo di Westminster a Londra, prossimo alla berretta cardinalizia. Da sempre sostenitore delle messe di Soho, celebrazioni liturgiche per gay, lesbiche, bisessuali e transgender cattolici e che, interrotte nel 2013, dopo sei anni, per le pressioni dell’ala più conservatrice della Chiesa inglese ma anche, a quanto sembra, del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede il futuro neocardinale Gerhard Ludwig Müller, sono semplicemente state spostate, su sua iniziativa, in un'altra parrocchia londinese, nel quartiere di Mayfair. «Quando alla fine ha ceduto alle pressioni - scrive sul suo blog il noto attivista gay cattolico Terence Weldon - ha mostrato notevole creatività: invece di interrompere semplicemente le messe, si è organizzato con i gesuiti per offrire alla comunità una nuova casa nella parrocchia di Mayfair».
Nichols, poi, pur opponendosi al matrimonio gay, è un sostenitore delle unioni civili: «i cattolici lgbt - scrive Weldon - devono essere contenti di avere ora un amico nelle alte sfere. E’ già stato nominato membro della Congregazione per i vescovi e parteciperà alla selezione dei nuovi pastori; probabilmente in futuro parteciperà all'elezione del successore di papa Francesco».
Nichols pare in perfetta linea con il modello di vescovo voluto dal papa: orientato all’attività e all`impegno pastorale, disponibile all’ascolto delle esigenze del suo gregge. “E’ un uomo umile, aperto, profondamente spirituale con una spiccata sensibilità nei confronti dei poveri», scrive Gerard O’ Connell su Vatican Insider (16/1). “Appartiene a quel primo gruppo di vescovi che rappresentano uno dei frutti positivi del Concilio Vaticano II». Nominato arcivescovo di Westminster da Benedetto XVI nel 2009, ne era vescovo ausiliare dal 1992, quando fu scelto da Giovanni Paolo II su esplicita richiesta del card. Basil Hume, all’epoca primate della Chiesa inglese. (ludovica eugenio)
(Adista n. 5 8 febbraio)