mercoledì 5 marzo 2014

FINALMENTE PAROLE CHIARE


"Presenza e mistero di Maria". Di quale Maria?
Trascrivo dal dépliant delle Biblioteche di Roma Capitale, "Presenza e mistero di Maria": "Il progetto propone un percorso inedito di riflessioni su Maria di Nazareth, vissuta nella Galilea di duemila anni fa, madre di Gesù Cristo, che ha inaugurato «una nuova epoca della storia», come ci ricorda la filosofa Luce Irigaray nel suo libricino "Il mistero di Maria". Viene fatto di chiedersi se il fiume di riflessioni su Maria riguardino la madre di Gesù, della quale parla assai scarsamente il Vangelo, oppure la Madonna frutto dell'immaginazione del popolo e della Chiesa. Sì, perché la Maria Madre di Dio non esiste nel vangelo, la Maria perpetuamente vergine non esiste nel Vangelo, e tutte le Nostre Signore, quelle di Lourdes e di Fatima e di Guadalupe e di Pompei e via di seguito comprese, poco hanno da spartire con la madre di Gesù del Vangelo. Nonostante le parole che Gesù sulla croce, prima di morire, rivolge alla madre e al discepolo che amava, Maria non sembra assumere agli occhi degli evangelisti un ruolo importante. Negli Atti degli Apostoli Luca accenna appena alla madre di Gesù. Ma il Figlio stesso durante la predicazione, non sembra dare eccessiva importanza alla madre. La tratta persino con un certo distacco. Quando la madre, nell'episodio delle nozze di Cana, essendo lei incapace di provvedere ai bisogni dei commensali, si rivolge a Gesù, lui risponde: «Che vuoi da me, o donna?». Quando dicono a Gesù: «Ecco: tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e chiedono di parlarti», egli risponde: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? […] Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi mi è fratello, sorella e madre». E dire che proprio la madre aveva fatto la volontà del Padre, ma lui non dà agli Apostoli l'impressione che si tratti di una persona eccezionale. La Madonna del Vangelo è una mamma, nient'altro che una mamma. Maria è diventata importante, importantissima, più tardi, solo agli occhi del popolo e della Chiesa.
 Francesca Ribeiro