sabato 26 aprile 2014

"PADRE DALL'OGLIO È VIVO E IN MANO ALLA JIHAD"


    Padre Paolo Dall'Oglio, rapito il 27 luglio 2013nei pressi di Raqqa nella Siria settentrionale, "è vivo e in mano ai miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante", l'Isis. Ne sono convinti fonti dell'Esercito libero siriano (Els), l'opposizione armata contro il regime siriano, all'indomani della liberazione di quattro giornalisti francesi che si presume siano stati rapiti nel giugno scorso in Siria dai miliziani qaedisti dell'Isis.

Da mesi sono in corso contatti a vari livelli in Siria e all'estero per la liberazione di Padre Paolo Dall'Oglio. Lo affermano all'agenzia Ansa fonti vicine ai negoziati, che chiedono di rimanere anonime. Le fonti precisano che due settimane fa "vi erano notizie confortanti sullo stato in vita di Dall'Oglio" ma che "su questo non vi era e non vi può essere alcuna certezza assoluta, vista la difficoltà di penetrare la struttura che lo tiene prigioniero". La Farnesina intanto chiede di mantenere il massimo riserbo sul rapimento del gesuita dopo la notizia, circolata ieri mattina, che lo dava ancora vivo e in mano ai miliziani dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Il ministero degli Esteri non ha confermato né smentito e ha assicurato che l'unità di crisi continua. Il missionario è scomparso in Siria il 27 luglio 2013. Padre Dall'Oglio, 59 anni, gesuita romano che per trent'anni e fino alla sua espulsione nell'estate del 2012, dell'espulsione decretatagli dal regime dopo aver preso posizione a favore del piano di pace dell'allora inviato speciale Onu per la Siria, Annan. Padre Dall'Oglio ha vissuto e lavorato nel suo Paese d'adozione in nome del dialogo islamico-cristiano. In Siria il gesuita ha fondato la comunità monastica di Mar Musa, a nord di Damasco. Da mesi sono in corso contatti a vari livelli in Siria e all'estero per la liberazione di Padre Paolo Dall'Oglio. Lo affermano all'agenzia Ansa fonti vicine ai negoziati, che chiedono di rimanere anonime. Le fonti precisano che due settimane fa "vi erano notizie confortanti sullo stato in vita di Dall'Oglio" ma che "su questo non vi era e non vi può essere alcuna certezza assoluta, vista la difficoltà di penetrare la struttura che lo tiene prigioniero". Le stesse fonti hanno affermato inoltre quanto è ormai noto da mesi: ovvero che Dall'Oglio sarebbe tenuto prigioniero nel nord della Siria da un ramo dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), formazione qaedista ostile di fatto all'insurrezione anti-regime.

"Siamo certi che Dall'Oglio sia vivo e si trovi in una delle prigioni di Stato Islamico nel nord della Siria. Per motivi di sicurezza non riveleremo dove si trova", hanno ribadito le fonti. Le fonti dell'Els confermano che "secondo le informazioni in nostro possesso, non sono in corso trattative per la liberazione del gesuita Italiano".

"Noi non abbiamo notizie di Paolo da mesi": così Immacolata Mauri, sorella di padre Dall'Oglio, ha commentato la voce circolata oggi che il fratello è vivo. Dall'Oglio è conosciuto per essere contrario al regime di Damasco, tanto che fu espulso lo scorso anno, schierato apertamente contro Assad, Dall'Oglio cercava di dare il suo contributo a una soluzione pacifica al conflitto.

(Virginia Lori, L'Unità 22 aprile 2014)