lunedì 28 aprile 2014

VERONA, MULTE A CHI PORTA CIBO AI CLOCHARD


Di ordinanze "legge e ordine" è piena la storia degli ormai sette anni da sindaco di Verona Flavio Tosi: dall'anti-panino in alcune piazze del centro, all'antibivacco, fino alle panchine con il divisorio nel mezzo per impedire ai clochard di dormirci sopra.

E tuttavia nella ricetta di uno dei primi e più noti sindaci sceriffi qualcosa non ha funzionato se Tosi due giorni fa è stato costretto a inventarsi l'ennesima ordinanza per debellare la presenza di bivacchi notturni in alcune aree prestigiose del centro: da 25 a 500 euro per chi viene sorpreso a portare cibo e assistenza ai senzatetto in alcune piazze e giardini del centro, meta di turisti, di appassionati d'arte e dei pic-nic delle scolaresche.

Solo una ventina i senzatetto che da tempo stazionano tra le piazze Viviani e dei Signori e nei giardini di piazza Indipendenza. Con l'arrivo della bella stagione e l'aumento dei flussi turistici, alle proteste dei residenti si è associato il problema di liberare le aree da materassi, resti di cibo ed altri segni "sgradevoli" della presenza notturna dei clochard. È così, visto che il volontariato, soprattutto quello cattolico, è molto attivo in città, il sindaco ha deciso di colpire questo, per provocare l'esodo dei clochard verso altre zone.

L'ordinanza è stata firmata martedì e ha lasciato di stucco i volontari. "È caduta a ciel sereno, non ce l'aspettavamo. Io rispetto il divieto, ma in ogni caso tutti gli anni a fine maggio, in occasione delle Opere all'Arena, ci spostiamo dalle piazze del centro storico alla lungargine Rubele e invitiamo i nostri assistiti a venire lì", spiega Marco Tezza, presidente della "Ronda della Carità onlus". "Quest'anno siamo stati invitati a farlo in anticipo per una mostra importante a Palazzo della Ragione, e così abbiamo fatto"

Disciplinati, i volontari si sono dunque dovuti attrezzare a portare i pasti altrove. Il Comune nega qualsiasi intervento persecutorio e spiega che i ripetuti inviti a fruire di "locali idonei per la somministrazione del cibo" sono stati respinti, vista la presenza maggioritaria di clandestini che "non vogliono essere identificati". Alcuni di loro "sono stati già colpiti da provvedimenti di espulsione", spiega il Comune, che parla di "crescente pericolo igienico-sanitario dovuto ai bisogni fisiologici di coloro che bivaccano nelle ore serali e notturne". "Alcune di queste zone - dice il sindaco Tosi - sono sottoposte a vincolo monumentale e paesaggistico, come i giardini di Piazza Viviani, che rappresentano l'unica zona del centro dove i turisti possono sostare per consumare cibi d'asporto e che invece attualmente non è fruibile a causa della permanenza di individui ubriachi che ostacolano la convivenza civile".

Dall'opposizione, il Pd critica con durezza la nuova trovata di Tosi. "Invece di reprimere i comportamenti scorretti delle persone che insozzano e deturpano le nostre piazze, il sindaco che fa? Se la prende con i volontari che, con ammirevole senso di solidarietà umana e cristiana, danno una mano agli emarginati della nostra città", dice il capogruppo Michele Bertucco. "Questa ordinanza è una chiara ammissione di impotenza e incapacità: ordine e decoro non avrebbero dovuto già essere garantiti dalle prime ordinanze Tosi anti-bivacco? Questa volta in più c'è lo sgarbo nei confronti del mondo del volontariato". Insomma, per Bertucco e gli altri due consiglieri Pd "la decisione di Tosi non ha senso". "Probabilmente vuol tornare a fare lo sceriffo per recuperare visibilità in campagna elettorale. Se invece si vuole occupare seriamente della marginalità, l'amministrazione convochi le associazioni di volontariato e attui in collaborazione con esse dei piani per affrontare in modo serio e costruttivo il problema".

(L'Unità 24 aprile)