giovedì 31 luglio 2014

Adesso il Patto c’è. E la salute?

Ora il Patto per la Salute c'è. E dovrebbero esserci i soldi per il Ssn per il triennio 2014/2016. I "governatori" regionali e la ministra Lorenzin si auto-incensano per la firma, perché è stata raggiunta un'intesa che rafforza la sanità. E' vero che il Patto indica un interessante percorso - i risparmi sui servizi reinvestiti negli stessi, lo sviluppo della medicina del territorio, la programmazione, gli standard qualitativi e quantitativi - però i "buchi neri" non mancano. Come la riduzione dei posti letto e il rinvio al 31 dicembre dei Livelli essenziali di assistenza, le prestazioni alle quali hanno diritto i cittadini. Prevedibili le critiche di associazioni dei pazienti e dei medici, come l'Anaao e la Fimmg, perché sono state escluse dalle decisioni. Quindi il Patto è solo un accordo di vertice, per spartirsi la "torta" dei soldi? No, certamente. Però non coinvolgere camici bianchi e cittadini è stato un errore. Senza di loro, la Salute non migliora.
guglielmpepe@gmail.com

(Repubblica 15 luglio)