martedì 22 luglio 2014

C'è un cattolico a Padova? Che spieghi al sindaco leghista di quella città che rendere obbligatorio il crocifisso negli uffici pubblici è un atto odioso prima di tutto verso la fede cristiana? Imporre una religione o una cultura per via burocratica è la maniera più diretta per sminuirla, assoggettarla al potere civile, farne uno strumento politico. Almeno avesse, quel sindaco, il coraggio e la lucidità di rivendicare l'imposizione del crocifisso come un deciso gesto politico, schiettamente intollerante, ostile alla laicità dello Stato e indifferente alle altre fedi religiose. Come altri prima di lui, il sindaco bofonchia generici riferimenti "alla nostra storia". Alibi ipocrita e pretestuoso, perché nella "nostra storia" ci sono anche il paganesimo, l'umanesimo, l'illuminismo, la borghesia napoleonica, Porta Pia e lo State laico, l'ateismo socialista e anarchico, infine la molteplice varietà contemporanea di popoli, credenze, culture, costumi che suggerisce a tutti un'intelligente cautela piuttosto che una stupida grossolanità. Da ultimo, se c'è qualcuno che a tirare in ballo "la nostra storia" ha meno diritto degli altri è certamente la Lega; che sull'identità nazionale ha sputato per anni.
Michele Serra

(Repubblica 5 luglio)