mercoledì 27 agosto 2014

VISITE RECORD NEI MUSEI, MA LA CULTURA E’ SCONFITTA

Senza visitatori un museo non respira. Con troppi soffoca. E' il rischio che si corre oggi che il consumo di massa dell'arte ha dato vita a un vero e proprio trekking museale. Orde di turisti che all'apertura dei cancelli scattano come dai blocchi di partenza e si precipitano verso la meta. Che è il capolavoro di turno. Al Louvre nove milioni di persone all'anno si sdilinquiscono davanti alla Gioconda o alla Venere di Milo. Al British Museum quasi sette si immortalano davanti alla Stele di Rosetta o ai marmi del Partenone. E ai Vaticani oltre cinque affollano all'inverosimile la Sistina. Per non parlare del muro umano che al Prado quasi impedisce di vedere Las Meninas di Velazquez e dell'esercito di turisti che al Rijksmuseum di Amsterdam sfila dall'alba al tramonto davanti alla Ronda di notte di Rembrandt.
Davanti a queste cifre sembrerebbe che l'istruzione di massa abbia raggiunto in pieno il suo scopo. Ma è proprio cosi? Viene da dubitarne davanti allo spettacolo di folle che non guardano più i capolavori con i propri occhi ma con quelli delle fotocamere e cellulari. Il tutto allo scopo di selfeggiarsi e postarsi in tempo reale. Di fronte a questa invasione c'è il rischio che la fruizione diventi distruzione. Tutto il contrario dell'istruzione. A questo punto ai musei tocca un compito fondamentale e al tempo stesso difficilissimo. Alfabetizzare i comportamenti del pubblico. Aiutando a capire che vedere non significa guardare. E tanto meno fotografare. Battaglia di retroguardia? Tutto il contrario. E' una legittima difesa di un patrimonio che abbiamo il dovere di trasmettere ai posteri.
Marino Niola

(Il Venerdì 8 agosto)