sabato 20 settembre 2014

CELEBRAZIONE COMUNITARIA DEL GRUPPO PRIMAVERA

Perché la tua forza non sta nel numero,

né sugli armati si regge il tuo regno.
(Giuditta 9,11)

Guida 1: Eccoci qui ancora riuniti! In questi giorni abbiamo condiviso le nostre idee, le nostre forze, le nostre passioni ed il nostro tempo, per camminare insieme sulla strada della vita. Siamo un popolo in ricerca, gente che non si accontenta, che vuole tenere gli occhi, le mani, il cuore ben aperti.

Guida 2: Siamo un popolo che cerca “il divino”, più che il “Dio” con la D maiuscola; vogliamo ascoltare delle testimonianze di passione per la vita, come quelle di Giuditta o di Isaia. Siamo in cerca del coraggio, come quello di Julia Hill di preservare gli alberi, o quello di Philippe Petit di accettare le tante sfide con noi stessi.

Guida 1: Tanti uomini e tante donne ci hanno tramandato chi è stato per loro Gesù di Nazareth; e Don Franco ce lo ha reso vivo, vicino, comprensibile. Il nostro stare insieme ci aiuta a conoscerlo meglio. Lui è un grande appassionato del divino come forza che porta la vita, la speranza, la giustizia.

Guida 2: Fonte della vita, accompagnaci nel cammino di quest’anno, durante il quale lavoreremo sulla PASSIONE e sull’APPASSIONARCI, cui dedicheremo le nostre forze con l’aiuto di Giuditta, Mosè, Ruth, Isaia, Pietro e la donna della Samaria.

RE                 RE7+
CANTO: Rit. E ti rialzerà, ti solleverà 
         MIm        LA7
su ali d’aquila ti reggerà 
      LAm7           RE7        SOL  MIm
sulla brezza dell’alba ti farà brillar
LA      SIm FA#m MIm7              LA7/4   RE
come il sole,     così nelle Sue mani vivrai. (2 volte)


GUIDA 1: Ascoltiamo ora i bambini che ci parlano di Jiulia Hill, la ragazza che ha vissuto su un albero per due anni: il suo coraggio, la resistenza fisica e morale e la fede nelle proprie convinzioni hanno reso uno dei più straordinari atti di difesa del patrimonio forestale. 

GRUPPO GATTINI

GUIDA 2: I ragazzi più grandi hanno invece lavorato ieri sulla figura di Philippe Petit, il funambolo che, grazie alla sua capacità di sognare e alla sua disciplina nel prepararsi, riesce a dare concretezza ad imprese che sembrano impossibili.

GRUPPO MEDIE


SU ALI D’AQUILA
(cfr. Sal. 90 - M. Joncas)

SOL7+                        RE7+
Tu che abiti al riparo del Signore 
SOL7+                     RE7+
e che dimori alla sua ombra
FA7+             SIb7+              SOLm
di al Signore: “Mio rifugio, mia roccia in cui 
LA7/4
confido”


             RE                 RE7+
Rit. E ti rialzerà, ti solleverà 
         MIm        LA7
su ali d’aquila ti reggerà 
      LAm7           RE7        SOL  MIm
sulla brezza dell’alba ti farà brillar
LA      SIm FA#m MIm7              LA7/4   RE
come il sole,     così nelle Sue mani vivrai.


Dal laccio del cacciatore ti libererà
e dalla carestia che distrugge,
Poi ti coprirà con le Sue ali
e rifugio troverai.
 Rit.

Non devi temere i terrori della notte
né freccia che vola di giorno 
Mille cadranno al tuo fianco
ma nulla ti colpirà. 
Rit.



Perché ai Suoi angeli ha dato un comando
di preservarti in tutte le tue vie
Tiporteranno sulle loro mani
contro la pietra non inciamperai.
 

Rit. E ti rialzerò, ti solleverò 
su ali d’aquila ti reggerò 
sulla brezza dell’alba ti farò brillar
come il sole, così nelle Mie mani vivrai.



GUIDA 1: Ascoltiamo adesso alcuni passi del racconto biblico di Giuditta, cittadina della città di Betulia, nella Giudea. La città è assediata dall’esercito Assiro, comandato dal generale Oloferne. Gli Assiri erano, in quel tempo, una “superpotenza”, diremmo oggi. Quando i governanti della città sono prossimi alla resa, che avrebbe portato con sé il saccheggio della città e lo sterminio della popolazione, Giuditta elabora un piano di salvataggio.

GUIDA 2: Fingendosi donna fragile e sola, si consegna al generale chiedendo protezione; in ragione della sua evidente ricchezza e della sua bellezza, viene ospitata e viene data una festa in suo onore, ma Giuditta, accompagnata solo dalla sua ancella, non mangia nulla del cibo assiro, mentre fa ubriacare il generale. Rimasta sola con lui, gli taglia la testa e rientra subito di nascosto a Betulia. Il mattino dopo, alla vista di quanto accaduto, l’esercito Assiro si disperde e la città, e tutta la regione, sono salve.

Dal libro di Giuditta

NARRATORE: Giuditta era rimasta nella sua casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni e quattro mesi. Si era fatta preparare una tenda sul terrazzo della sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti delle vedove. Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manàsse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave, armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.

GIUDITTA: … Dio, Dio mio, ascolta anche me che sono vedova.  … Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati.

NARRATORE: … Giuditta uscì: essa sola e l'ancella che aveva con sé. Dalla città gli uomini la seguirono con gli sguardi mentre scendeva il monte, finché attraversò la vallata e non poterono più scorgerla. Esse andavano avanti diritte per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire. 

OZIA (uno dei capi anziani della città) : «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio».

DICIAMO TUTTI INSIEME CON GIUDITTA:

Lodate il mio Dio con i timpani, cantate al Signore con cembali,

elevate a lui l'accordo del salmo e della lode; esaltate e invocate il suo nome.

Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre.

COMMENTO DI FRANCO E COMMENTI LIBERI

GUIDA: Giuditta ci insegna che non dobbiamo mai perdere la fiducia in te, o Dio, e in noi stessi; non ci verrà a mancare il coraggio di ascoltare il nostro cuore e di pensare nuove vie d’uscita nelle difficoltà.

GUIDA 2: Potremo impiegare le nostre risorse e le nostre energie per percorrere la tua strada e la passione che ha animato Giuditta potrà contagiarci. Facciamo ora memoria della cena di Gesù di Nazareth, uomo appassionato che ci ha saputo mostrare le tue strade.

TUTTI: Eccoci, o Padre e Madre, alla memoria dell’ultima cena di Gesù, come suoi discepoli e discepole. Egli, intuendo ormai vicina l’ora della sua cattura, concentrò nel semplice segno del pane spezzato e del vino condiviso tutto il suo insegnamento e disse: “Ho tanto desiderato fare questa cena pasquale con voi!”. Poi prese il pane, lo spezzò e disse: “Prendete e mangiatene tutti: la mia vita è data per voi e per l’umanità. Quando mangerete questo pane, lo farete per ricordarvi di me”. Poi prese la coppa del vino e disse: “Prendete e bevete: la mia vita ha pagato sino allo spargimento di sangue, ma Dio non ritirerà mai il suo amore dall’umanità. Vi raccomando di mangiare questo pasto per non dimenticarvi di me, di tutto quello che vi ho detto e di tutto quello che ho fatto”.


FRANCO SPEZZA IL PANE …

CANTO: STELLA POLARE (Te, al centro del mio cuore)

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore

di trovare Te di stare insieme a Te

unico riferimento del mio andare

unica ragione Tu, unico sostegno Tu

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.


Tutto ruota intorno a Te in funzione di Te

e poi non importa il come il dove il se.


Che tu splenda sempre al centro del mio cuore

il significato allora sarai Tu

Quello che farò sarà soltanto amore

unico sostegno Tu, la stella polare Tu,

al centro del mio cuore ci sei solo Tu.


Anche il cielo gira intorno e non ha pace

ma c'e un punto fermo e quella stella la

la stella polare è fissa, è quella sola

la stella polare Tu, la stella sicura Tu

Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.


Tutto ruota intorno a Te in funzione di Te

e poi non importa il come il dove il se.

Ho bisogno di incontrarti...


FRANCO: PREGHIERE SPONTANEE E PADRE NOSTRO.

BENEDIZIONE FINALE

TUTTI: Signore, tu mi scruti e mi conosci.

Tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quanto cammino e quando riposo.

RAGAZZI: Se prendo le ali dell’aurora

Per abitare all’estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano

e mi afferra la tua destra. (Dal Salmo 139)

CANTO FINALE


Ritmate sui tamburi


Ritmate sui tamburi un inno al mio Dio,
sull'arpa e sulla cetra la lode per Lui.

Ti dirò grazie, ti benedirò Signore
Ti dirò grazie, ti benedirò.
Dio sei mia forza se m'abbandono in Te,
sei la mia salvezza se confido in Te Signore.
Ti dirò grazie, ti benedirò Signore
Ti dirò grazie, ti benedirò.





Dammi il supremo coraggio dell'Amore
questa è la mia 
preghiera
coraggio di parlare, 
di agire, di soffrire, 
di lasciare tutte le cose, 
o di essere lasciato solo. 
Temperami con incarichi rischiosi, 
onorami con il dolore, 
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò. 
Dammi la suprema certezza nell'amore, 
e dell'amore, 
questa è la mia preghiera, 
la certezza che appartiene alla vita nella morte, 
alla vittoria nella sconfitta, 
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza, 
a quella dignità nel dolore, 
che accetta l'offesa, 
ma disdegna di ripagarla con l'offesa. 
Dammi la forza di amare 
sempre   
e ad ogni costo.

Tagore