sabato 13 settembre 2014

JACOPO RICCA

Lo spirito della rottamazione raggiunge anche le valli valdesi.

«Senza una contrapposizione tra generazioni» precisa Eugenio Bernardini, riconfermato ieri per il terzo anno moderatore della Tavola valdese. La ricetta prevede «l'alleggerimento della struttura organizzativa della chiesa e l'apertura ai nuovi linguaggi — spiega — Non si tratta solo dei mezzi di comunicazione, ma anche di capire come rendere più vivibili ai giovani i luoghi di culto».

Il Sinodo si è chiuso ieri con un grido di dolore «per le violenze in nome di Dio. Un abominio che dobbiamo denunciare ». I seguaci di Valdo da Lione hanno lanciato un appello al governo e all'Europa perché «adottino politiche sull'immigrazione per sottrarre le persone alla necessità di affrontare viaggi pericolosi, nelle mani di criminali». E su questo sembrano esserci i punti d'incontro più forti con la Chiesa Cattolica che, domenica scorsa, aveva manifestato la sua «vicinanza spirituale» con il «saluto fraterno» di papa Francesco. «Il riconoscimento reciproco inizia proprio in luoghi come Lampedusa dove noi e la parrocchia collaboriamo ogni giorno — racconta Bernardini — Da sempre impieghiamo l'8 per mille in attività di sostegno delle emergenze in Italia e nel mondo». Nonostante la crisi abbia fatto calare le donazioni, i valdesi hanno deciso di non utilizzare l'8 per mille per spese interne: «Resta un punto fermo che ci rende credibili agli occhi degli italiani. Ogni anno sono sempre di più le persone che ci danno fiducia e siamo arrivati a 40 milioni annui che impieghiamo in Siria, Medio Oriente e tanti altri Paesi».

Entro fine settembre poi la comunità spera che la Regione dia risposte sul futuro degli ospedali valdesi: «Non poniamo ultimatum, ma speriamo che l'assessore Saitta fissi l'incontro per chiarire il futuro dei nostri tre ospedali — ha aggiunto il moderatore — Guardiamo con fiducia al riordino della sanità in atto». Sui temi ‘etici' restano le distanze dalla Chiesa cattolica, con un impegno ad andare avanti sul testamento biologico e una risposta «meditata» sulla fecondazione eterologa. Il contrasto alle violenza sulle donne e il cinquecentesimo anniversario della Riforma sono invece i terreni su cui il dialogo continua.

(Repubblica 30 agosto)