Cresce l'ipotesi che la senologia possa tornare al Valdese, come da anni chiedono le donne torinesi. E anche la Tavola Valdese è disponibile ad investire risorse nel caso di un progetto condiviso. I prossimi giorni saranno decisivi per conoscere la sorte dell'ospedale di via San Pio V chiuso dalla giunta Cota. Ieri Antonio Saitta ha incontrato il comitato di donne "Mettiamoci le tette" e una delegazione numerosa composta dal presidente della circoscrizione Mario Cornelio Levi, il comitato in difesa dell'ospedale Valdese, Paolo Ribet della Tavola Valdese, Lucia Centillo per il Comune. «Dobbiamo dare una risposta sanitarla alle donne che per ora nel pubblico non c'è stata - spiega Saitta - Faremo le verifiche per capirne le ragioni ed entro due-tre settimane diremo come intendiamo risolvere il problema». Giovedì l'assessore alla sanita incontrerà anche la Fondazione Don Gnocchi che alla scorsa giunta aveva presentato un progetto per il trasferimento al Valdese della struttura di riabilitazione Maria Ausiliatrice. Un piano che tuttavia appare incompatibile con l'approvazione della Tavola Valdese. «Siamo soddisfatte, per la prima volta qualcuno ci ascolta», commenta Carla Diamanti, presidente dell'associazione Mettiamoci le tette.
Certo i diktat del piano di rientro non potranno non condizionare anche questa decisione. Saitta non fa che ripeterlo (ieri anche durante un' incontro con Sergio Chiamparino e tutti i vertici degli Ordini dei medici regionali) e alle preoccupazioni di sempre si aggiunge anche la scoperta che ai conti della sanità mancano altri 15-20 milioni. I bilanci del 2012 sono stati approvati ieri in giunta e ancora mancano all'appello i conti della mega azienda Citta della Salute. La stima sarà confermata nei prossimi giorni. «Il ritardo è dovuto al processo dì accorpamento delle quattro aziende - spiega Giampaolo Zanetta che nel 2012 non era direttore della mega azienda - penso che alla fine il rosso potrebbe essere attorno ai 10 milioni».
Per ora il debito complessivo delle aziende è 6 milioni, dice Saitta «con alcune criticità più forti e altre situazione virtuose». Se si sommano i dieci milioni della Città della Salute la cifra da trovare sarà di 16 milioni in totale. L'obiettivo dell'assessore e del presidente Chiamparino è approvare anche i consuntivi del 2013 entro breve tempo e per quanto riguarda i bilanci 2014 fare in modo che le aziende li presentino puntualmente entro aprile del 2015. Cosi come dovrebbe avvenire secondo le regole del tavolo del ministero dell'economia e salute convocato il 29 ottobre. Trovare le risorse è un obbligo, ma per il momento l'assessore al bilancio Aldo Reschigna alza le braccia: «Li troveremo nel bilancio 2015, nel 2014 non saprei come e dove. La sanità dovrà ancora riflettere su ulteriori risparmi».
(Repubblica 9 settembre)
Certo i diktat del piano di rientro non potranno non condizionare anche questa decisione. Saitta non fa che ripeterlo (ieri anche durante un' incontro con Sergio Chiamparino e tutti i vertici degli Ordini dei medici regionali) e alle preoccupazioni di sempre si aggiunge anche la scoperta che ai conti della sanità mancano altri 15-20 milioni. I bilanci del 2012 sono stati approvati ieri in giunta e ancora mancano all'appello i conti della mega azienda Citta della Salute. La stima sarà confermata nei prossimi giorni. «Il ritardo è dovuto al processo dì accorpamento delle quattro aziende - spiega Giampaolo Zanetta che nel 2012 non era direttore della mega azienda - penso che alla fine il rosso potrebbe essere attorno ai 10 milioni».
Per ora il debito complessivo delle aziende è 6 milioni, dice Saitta «con alcune criticità più forti e altre situazione virtuose». Se si sommano i dieci milioni della Città della Salute la cifra da trovare sarà di 16 milioni in totale. L'obiettivo dell'assessore e del presidente Chiamparino è approvare anche i consuntivi del 2013 entro breve tempo e per quanto riguarda i bilanci 2014 fare in modo che le aziende li presentino puntualmente entro aprile del 2015. Cosi come dovrebbe avvenire secondo le regole del tavolo del ministero dell'economia e salute convocato il 29 ottobre. Trovare le risorse è un obbligo, ma per il momento l'assessore al bilancio Aldo Reschigna alza le braccia: «Li troveremo nel bilancio 2015, nel 2014 non saprei come e dove. La sanità dovrà ancora riflettere su ulteriori risparmi».
(Repubblica 9 settembre)