Grande attesa per il Sinodo sulla famiglia. E necessaria una svolta nella direzione di unetica evangelica che superi il sabato e che sia più esigente e solidale
Il Sinodo dei vescovi che si apre domani rappresenta in modo del tutto insufficiente la realtà del popolo cristiano ma è diverso da quelli precedenti e potrebbe segnare una svolta. Esso deve riflettere sullo scollamento esistente tra il Magistero e le convinzioni e i comportamenti della base cattolica, che è stato messo in evidenza dalle risposte al questionario ad essa sottoposto nello scorso novembre. Su queste tematiche il Concilio Vaticano II fu costretto al silenzio e i papi in seguito hanno sempre confermato la linea tradizionale, mentre le riflessioni dal basso hanno fatto analisi e riflessioni diverse e nuove. Esse hanno sostenuto che non si può pensare a norme etiche valide per tutti, sempre e dovunque ( in questo campo la libertà e la responsabilità personale devono avere un ruolo preminente) ed hanno proposto una morale più esigente a favore dei soggetti deboli nella famiglia e non fondata solo su rigide norme canoniche. Del resto non esiste nella Bibbia un modello unico di famiglia.
Le proposte di riforma riguardano in particolare: la libertà di coscienza in materia di regolazione delle nascite, la riammissione allEucaristia dei divorziati risposati, laccettazione piena nella comunità cristiana delle persone omosessuali, laccettazione di tutte le relazioni affettive vere (convivenze), la rivalutazione del matrimonio civile verso un percorso che porti a quello religioso.
In questo modo si potrebbe nel nostro paese avere anche un rapporto diverso con le istituzioni, non più fondato su campagne come finora è avvenuto ma su un serio dialogo con tutte le posizioni presenti nella società. Nella morale cattolica cè sempre stata troppa attenzione alla sessualità e alla famiglia e troppo poca ai problemi sociali e alla pace fondata sulla giustizia. Una riforma nella direzione auspicata potrebbe inoltre facilitare i rapporti ecumenici e permettere una maggiore attenzione alle politiche famigliari, oggi carenti, che riconoscano con atti concreti, quel ruolo di coesione sociale e di solidarietà diffusa che la famiglia in parte ha già.
Noi Siamo Chiesa auspica che il Sinodo, incamminandosi sulla strada delle riforme, discuta di tutti problemi della convivenza civile che ruotano attorno alla famiglia e non solo della questione dei divorziati risposati
Roma 3 ottobre 2014 NOI SIAMO CHIESA