I linguaggi della fede come quelli dell'amore non trascurano la verità, ma non stanno nelle formule fisse e straripano.
Se la fede cristiana deve trovare un tempo nuovo, anche i linguaggi debbono rinnovarsi.
Parlare di Dio oggi come a Nicea e a Calcedonia, ripetendo quelle formule fisse, significa"far correre a Dio il rischio di essere percepito come un mito da relegare fra le anticaglie e votarsi all'incomprensione"
(M. Zundel).
Come quando si percorre una strada, non si rinnega il percorso compiuto se si va oltre.