Caro Colombo, ho notato che le notizie che riguardano Papa Francesco, slittano rapidamente nelle pagine interne dei giornali, o verso la fine dei telegiornali, con uno spazio (o minutaggio) pieno di lodi ma sempre più breve. Impressione sbagliata?
Antonio
Se vuole il mio parere, impressione corretta.
I fenomeni sono due. Da un lato il Papa diventa di giorno in giorno un leader sempre più coraggioso, esplicito e sorprendente.
Sta dicendo cose e producendo eventi che non si erano mai visti, per esempio parlare, come ha parlato, del problema della Giustizia, delle carceri, dell'ergastolo " pena di morte mascherata", senza preoccuparsi di essere scambiato per un militante radicale di "Nessuno tocchi Caino". Anzi parlando direttamente con i Radicali. Per esempio esigere la visibilità che ha voluto dare all'ultimo Sinodo, facendo in modo che tutto si dicesse e tutto si sapesse, e affrontando esattamente quei temi e problemi su cui esistevano decisioni perentorie ma mai discussioni. Il più delle volte abbiamo sperimentato l'ingerenza di una Chiesa alla Giovanardi, carica di ordini da impartire, di istruzioni da dare ai governi, di argomenti da non discutere e di autorità da imporre.
Non so quanti si siano resi conto del gesto rivoluzionario ( dove anche la parola è nuova e diversa) di un Papa che non vuole restare fuori e lontano da eventi veri, come i gruppi che rappresentano i poveri e i senza voce nel mondo. Li chiama in casa, e li mette intorno, per ascoltare proprio coloro per cui tutte le altre autorità, un po' in tutti i Paesi, appena li avvistano avvertono la polizia e chiedono qualche blindato.
Francesco ha creato di sua iniziativa un " occupy Vatican" di cui è stato il protagonista più audace. Ha fatto un discorso mai ascoltato prima, che dovrebbe diventare, se qualcuno avesse il coraggio di raccoglierlo, un grande manifesto politico. Ha detto ( ripetiamolo per non dimenticare ):" Nessuna famiglia senza casa ! Nessun contadino senza terra! Nessun lavoratore senza diritti! Nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro! Continuate la vostra lotta, cari fratelli e sorelle, per il bene di tutti noi”.
Con Bergoglio anche la parola " lotta" è entrata nel suo Vaticano occupato. Ha chiamato l’assemblea -da lui convocata - dei poveri Tierra, techo y trabajo". Francesco, con il suo popolo, è stato ancora più chiaro. Ha detto con un sorriso " E' strano, ma se parla di queste cose, dicono che il Papa è comunista”. E aggiunge con la consueta serenità: "Siete venuti a dire , alla presenza di Dio, della Chiesa, dei popoli, una realtà che passa sempre sotto silenzio: i poveri non solo subiscono l'ingiustizia, ma lottano contro di essa". E ammonisce i suoi poveri con una grande esortazione da pastore che però è anche un grande messaggio politico: " Non lasciatevi addomesticare". Dovremmo scandalizzarci per lo spazio mediatico che, giorno per giorno, intorno a Papa Francesco, si riduce. Lui non è il tipo da cambiare discorso per adattarsi ai tempi, anche se intere squadre di cardinali dissentono.
E ha ancora questo da dire: " Che il vento si trasformi in un uragano di speranza. Questo è il mio desiderio”. Conoscete nessuno, nel mondo politico, a cui consegnare il messaggio?
(Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano 5 novembre)